“Pappagalli verdi” di Gino Strada

“Le guerre, tutte le guerre sono un orrore. Non ci si può voltare dall’altra parte”

Questa la frase in quarta di copertina del volume Pappagalli verdi di Gino Strada edito da Feltrinelli. Ma chi è quest’uomo? Luigi, detto Gino, Strada è un attivista, ma prima di tutto medico chirurgo, che il 15 maggio 1994, assieme alla moglie Teresa Sarti e altri amici e colleghi, fonda l’associazione umanitaria italiana Emergency. Tra gli obiettivi statutari dell’associazione troviamo: la promozione di una cultura di pace e solidarietà e dell’affermazione dei diritti umani, l’intervento nelle zone di guerra con iniziative umanitarie in favore delle vittime dei conflitti armati e, infine, il prestare soccorso alle vittime di calamità naturali.

Una volta introdotta quella che è la realtà di Emergency si capirà meglio il contesto del libro che, come è possibile intuire, tratteggia gli interventi di un chirurgo che agisce in scenari che hanno come sfondo dei terribili conflitti armati; da qui il sottotitolo Cronache di un chirurgo di guerra.

Il libro non è un romanzo, ma è più una raccolta di diverse esperienze sul campo vissute in prima persona in diversi luoghi belligeranti, si parla per l’appunto di una raccolta di cronache.

Strada ci apre a un mondo che oggi spesso viene presentato nel genere tanto in voga del romanzo distopico, ma ci restituisce una cosa molto più reale, non immaginata o romanzata come nelle opere narrative di cui sopra: viene trasmessa la cruda realtà dei paesi in lotta, spesso anche di realtà molto vicine a noi seppur degli anni Novanta.

Il libro porta a pensare particolarmente alla differenza della percezione di situazioni a noi aliene, soprattutto aiuta a capire lo spazio che passa dall’ignorare tali scenari alla mano tesa, per parafrasare un modo di dire litizzettiano utilizzato dalla comica per descrivere la geografia.

Ma un altro interrogativo che ci si dovrebbe porre è sul perché del titolo. Ebbene, questi “pappagalli verdi” non sono altro che le mine antiuomo, chiamate così perché spesso fatte cadere da aerei e di colore verde; vengono anche dette “mine farfalla” per il fatto che sembra proprio abbiano delle ali.

Per concludere è possibile dire che, nonostante il volume sia edito dal 1999 rimanga molto attuale anche al giorno d’oggi, tempo in cui le lotte, intestine e non, continuano a non cessare. Con un piccolo sguardo al presente è possibile constatare grazie al GPI (Global Peace Index), indice che tenta di decifrare lo stato di uguaglianza, pace e vivibilità del pianeta, del 2017 che i paesi che sono divenuti più pacifici sono la Repubblica Centroafricana, lo Sri Lanka, la Cambogia, il Portogallo e il Gibuti, mentre tra i paesi che hanno incrementato la bellicosità  vi sono l’Etiopia, il Burundi, l’Arabia Saudita, il Mali e il Lesotho.


FONTI
G. Strada, Pappagalli verdi, Feltrinelli, Milano, 1999
emergency.it

repubblica.it

visionofhumanity.org


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