Fu l’“ultimo fiore meraviglioso della gentilezza e della scienza ellenica” (Pascal, Pensieri). Nata a Alessandria d’Egitto attorno al 370 d.C., quando già la celebre biblioteca della città era stata distrutta, Ipazia fu astronoma, matematica e filosofa neoplatonica, nonché la madre dell’astrolabio, dell’idroscopio e dell’aerometro.
Sulle orme del padre Teone, fu a capo della Scuola alessandrina e “accorrevano da lei, da ogni parte, tutti coloro che
Purtroppo la studiosa visse all’epoca della piena affermazione della Chiesa entro l’Impero romano, ottenendo da questo gli strumenti per eliminare il paganesimo. Con l’Editto di Tessalonica (380 d.C.) il Cristianesimo veniva riconosciuto religione di stato e nel 391-392 Teodosio I emanò specifiche direttive antipagane. Esse vennero rigidamente applicate ad Alessandria per volere del vescovo Teofilo che, similmente a quanto era avvenuto per il Cesareo, ottenne che anche il tempio di Dionisio venisse riconvertito in chiesa. Violenti scontri sorsero quando da Costantinopoli giunse il via libera per la distruzione del prestigioso Serapeo e la sollecitazione ai nobili locali perché si convertissero.
Su mandato del futuro santo Cirillo, proprio questa setta di fanatici nel marzo del 415 d.C. fu responsabile dell’assassinio della prima donna matematica della storia: Ipazia venne aggredita mentre rincasava da un gruppo di uomini “dall’animo surriscaldato, guidati da un predicatore di nome Pietro” (Socrate Scolastico). Trascinata fuori dal suo carro, venne condotta al Cesareo dove, denudata, le vennero cavati gli occhi e fu fatta a pezzi con dei cocci. I brandelli del suo corpo vennero dati alle fiamme nel Cinerone, perché di lei non restasse più alcuna traccia.
All’inizio del terzo millennio l’UNESCO ha intitolato a Ipazia un progetto mirante a costituire una rete internazionale di donne scienziate facente capo alla sede di Torino, così che il progresso scientifico possa avvenire nel rispetto della parità dei sessi e dell’interculturalità.
Fonti:
Petta, A. & Colavito, A. (2009) Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo, Roma, La Lepre Edizioni
L’assassinio di Ipazia, 1600 anni fa
Ipazia intellettuale vittima del fanatismo cristiano
Pioniere. Ipazia, per amore del cosmo
Credits:
Scuola di Atene (Nel celebre affresco La Scuola di Atene, Raffaello inserisce un solo personaggio femminile, che poi è l’unico che rivolge al pubblico lo sguardo).
Ritratto di Ipazia realizzato nel 1908 da Jules Maurice Gaspard
Cirillo, patriarca di Alessandria, canonizzato santo nel 1882
Ipazia, dipinto di C.W. Mitchell del 1885 in cui si raffigura la studiosa negli istanti precedenti la morte in una chiesa cristiana.