Lady Bird: un piccolo racconto personale, uno straordinario successo di critica

Uno dei film rivelazione dell’awards season 2018 è Lady Bird, con la regia di Greta Gerwig, sceneggiatrice e attrice indie di culto. Protagonista di questo coming of age movie autobiografico ambientato nel 2002 è la 17 enne Christine, che rivendica il soprannome Lady Bird, marchio della sua originalità, espressa anche attraverso i capelli colorati. Dotata di vaghe aspirazioni artistiche ma ostacolata da voti mediocri a scuola, Lady Bird detesta la sua Sacramento e sogna i prestigiosi college della East Coast, troppo costosi per la sua famiglia.

Anticonformista e perennemente insoddisfatta, Christine (Saoirse Ronan) affronta le sfide tipiche di un’adolescente: la scuola, la scelta del college, le prime (disastrose) esperienze amorose, la lotta per la popolarità. Dal prom (il ballo di fine anno) ai corsi di teatro scolastici, Lady Bird sfoggia tutti gli eventi ed ingredienti tipici del teen drama. Si tratta però di un film fortemente personale e originale, con personaggi veri e non stereotipati e senza pretese “moralizzanti”.

La protagonista proviene da una famiglia modesta, tenta di nascondere le sue umili origini e di integrarsi tra i compagni di scuola più ricchi di lei. Ella trascura la sua amica più sincera per socializzare con la ragazza più popolare della scuola, eppure non risulta né patetica né cattiva. Viene infatti naturale assumere il punto di vista della ragazza, comprendere il suo desiderio di affermarsi e soprattutto condividere le sue debolezze.

Lady Bird, in lizza agli Oscar come miglior film, a primo impatto stona in mezzo ad altri altri candidati, con la storia di L’ora più buia e Dunkirk, il giornalismo e la politica di The Post, il dramma pieno di implicazioni sociali di Tre manifesti a Ebbing, Missouri. E tuttavia il suo valore risiede nell’impronta autobiografica, nei dialoghi frizzanti e realistici, nei riferimenti agli anni 2000 (Cry me a river di Justin Timberlake nella colonna sonora). Greta Gerwig ha reso evidente il legame di identificazione con la protagonista: entrambe nate e cresciute a Sacramento, con la madre infermiera, e spinte dal desiderio di realizzare le proprie aspirazioni artistiche in un contesto meno provinciale.

Le aspirazioni artistiche, gli ostacoli economici, un’adolescenza controcorrente: Lady Bird è una storia sicuramente familiare agli “addetti ai lavori” a Hollywood. Probabilmente per questo motivo un piccolo film dal tono leggero e personale ha ottenuto un successo straordinario presso la critica, nonostante la trama abbastanza convenzionale e la scarsa rilevanza sociale e morale.

A novembre 2017 Lady Bird ha avuto per qualche settimana il 100% di recensioni positive sul portale Rotten Tomatoes, perdendo poi il record per una sola recensione negativa. Dopo la vittoria ai Golden Globes come miglior film commedia o musicale e migliore attrice nella stessa categoria, Lady Bird si presenta agli Oscar con ben cinque candidature: miglior film, miglior attrice protagonista per Saoirse Ronan (alla sua terza a candidatura a soli 23 anni), miglior attrice non protagonista per Laurie Metcalf, miglior regista e miglior sceneggiatura originale per Greta Gerwig.

Leggero, sincero, personale e universale allo stesso tempo: Lady Bird non sarà un kolossal o un grande film d’autore, ma piacerà sicuramente a coloro che hanno in comune il desiderio di libertà con la protagonista.


FONTI 

theguardian

CREDITI

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