ZEROCALCARE, FUMETTISTA PER TUTTI

Nel panorama fumettistico italiano, da qualche anno a questa parte, un nome risalta tra tutti: Zarocalcare. Forse per la sua accessibilità a tutti, non solo agli specialisti di questo settore editoriale, forse per la sua vena ironica, forse per le storie che racconta, il fatto è che il nome del fumettista romano è noto ai più. La sua storia, in breve, è questa: nato e cresciuto a Rebibbia da madre francese, dopo i fatti del G8 di Genova decide di iniziare a disegnare fumetti mentre si mantiene facendo altri lavori, frequenta l’ambiente dei centri sociali romani e nel 2014 pubblica la sua prima graphic novel con la casa editrice Bao publishing e da lì è un successo dietro l’altro. Tralasciando questo dettaglio degli ultimi quattro anni, si può dire che la sua storia assomigli a quella di molti di noi.

A partire dall’esordio intitolato La profezia dell’armadillo, sono seguiti altri sette romanzi, tutti con protagonista un personaggio ispirato a Zerocalcare stesso, che diventa la voce narrante e protagonista di tutte le vicende raccontate. La maggior parte dei libri ha come spina dorsale narrativa la vita del protagonista, che ripropone al lettore diverse situazioni della vita quotidiana in chiave ironica oppure tratta tematiche proprie della sua ideologia o della vita di persone della sua generazione, che compaiono nei libri come personaggi secondari sotto forma di amici del protagonista. Sono inoltre presenti personaggi che incarnano diversi aspetti dell’interiorità del protagonista, come l’armadillo che rappresenta la sua coscienza e permette, anche a livello grafico, di esternare i dialoghi interiori del protagonista.

All’interno della sua produzione la tipologia dei vari romanzi varia, alcuni vengono strutturati come delle vere e proprie graphic novel, altri come un insieme di strisce meno ordinato a livello di trama, mentre il suo penultimo lavoro è un reportage di un suo viaggio in Siria a contatto con le popolazioni curde.

Ma perché Zerocalcare sta avendo tutto questo successo? Tante volte gli è stato chiesto e lui stesso ha difficoltà a rispondere. La risposta non è facile e non pretendiamo di saperla noi al posto dell’autore ma qualche ipotesi si può comunque fare: ad esempio, il suo sapersi indirizzare, consapevolmente o no, a più persone possibili. I suoi fumetti, infatti, non sono autoreferenziali ad una sola tipologia di lettori, che siano i fan del genere o coloro che frequentano i centri sociali come lui, ma è proprio l’equilibro tra diversi elementi come ironia, linguaggio romano, satira sulla quotidianità, malinconia e riflessioni a rendere possibile il fatto che questo autore sia così apprezzato.

Per iniziare ad amare Zerocalcare, oltre alla lettura delle sue graphic novel, ci si può avvicinare anche attraverso le strisce pubblicate sul suo blog personale (zerocalcare.it) e le recensioni di film e serie tv, sempre in forma fumettistica, disponibili su Best Movie, oppure ci si può far autografare un libro durante gli incontri con il pubblico, nei quali l’autore autografa le copie con un piccolo disegno a richiesta e che permette di avere il tempo di scambiare qualche parola.



 

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