Reading Tips è il nuovo format di consigli letterari de Lo Sbuffo. Propone recensioni, stroncature, nuove uscite e autori emergenti.
Sulle ali della libertà (Youcanprint, 2014) è il secondo libro di Alessandro Fariello – classe 1984, barese, affetto da atrofia muscolare spinale.
Come nel suo primo libro, Il mio sguardo sul mondo (Youcanprint, 2014), l’autore conduce un’indagine conoscitiva focalizzandosi, innanzitutto e soprattutto, sul rapporto tra l’uomo e la vita.
È proprio su questo tema che si apre la raccolta di poemetti, con il componimento La vita come un aquilone, in cui principale è il connubio vita-aquilone e uomo-bambino che lo tiene, con l’aggiunta del vento-imprevisti: quest’ultimo non si pone in posizione diametralmente opposta alla vita, pur condizionandola molto, infatti «Il fanciullo è padrone dell’aquilone/ma non del vento:/può controllare il suo giocattolo di carta/ma non governare quel soffio incondizionato». Tuttavia, senza quel soffio di vento «il gioco non sarebbe possibile/e lui non potrebbe divertirsi». Un invito ad affrontare la vita nonostante le sue avversità.
Fariello gioca con le parole, le fa volteggiare ed accostare delicatamente sul foglio, per rendere concrete quelle immagini di meravigliosa bellezza della natura che ha in mente, come si vede ne Il mare immagine di vita, dove viene fotografato un anonimo lungomare, palcoscenico di sprazzi di quotidianità e di manifestazione di elementi naturali, capace di regalare un’emozione a chi si dimostra capace di apprezzarlo.
La presenza del mare appare dominante in tutti i poemetti come metafora della vita, con onde irruente e minacciose che spaventano i bagnanti che, a loro volta, non hanno saputo attendere che si calmassero: ecco un sottinteso rimprovero alla vigliaccheria degli uomini di scappare di fronte alle difficoltà della vita e a non cercare il vero senso di essa stessa, che si cela dietro ad ogni intemperia rivelandosi soltanto a chi sa attendere e colma di fiducia quell’attesa. Si potrebbe azzardare un paragone con la Casa sul mare di Montale, in cui emerge l’elemento marino caratterizzato ancora dalle onde che si infrangono e a cui viene data una connotazione negativa in quanto rappresenta un mero sentimento di delusione interiore e disillusione, ma alla fine emerge ancora la pur labile speranza di trovare un “varco”, ossia un senso al percorso della nostra esistenza.
La libertà è, in fondo, ciò a cui aspira l’uomo, che vorrebbe librarsi nel cielo come una nuvola ed osservare tutto il mondo. Ma sarebbe davvero libero? Fariello invita saggiamente il lettore a riflettere che non esiste libertà senza responsabilità, che non bisogna avere paura del nulla, che non bisogna vivere enfatizzando i contrasti bensì cercando di armonizzarli perché è proprio ciò che spaventa e ciò che non si conosce che determina la reale essenza della vita.
Insomma, con un linguaggio scientificamente poetico, Fariello ritrae l’esistenza umana come un’unione di opposti di cui riesce, straordinariamente, a smussarne gli angoli. Un invito alla vita che vuole vivere, a godersi la magnificenza della semplicità e l’immensità di ogni attimo. Un viaggio tra parole, suoni, odori e immagini che, al termine della lettura, non può assolutamente lasciare indenni.
Sulle ali della libertà di Alessandro Fariello, edizioni Youcanprint, 2014