Uscita ufficialmente il 24 giugno 2015, la serie “Mr. Robot” gravita attorno al mondo degli hacker in una società sempre più digitalizzata, in cui è possibile risalire ai dati sensibili di chiunque utilizzando semplici “exploits” (in sostanza, delle chiavi con cui aprire le memorie dei terminali).
In un mondo governato da social network, denaro online, criptovalute, vivono silenziosi giustizieri della rete che si nascondono in piena vista. Persone – con una conoscenza sufficiente dei codici alla base delle strutture del web – capaci di violare qualsiasi firewall e penetrare nei sistemi di aziende, multinazionali, agenzie e terminali di semplici utenti civili.
Elliot Alderson (Rami Malek) è uno di loro: un giovane totalmente anaffettivo e incapace di relazionarsi con gli altri, morfinomane e paranoico, di giorno lavora come tech-engineer alla E-Corp (da lui ribattezzata Evil Corporation), mentre di notte penetra nella vita privata delle persone, scova i criminali e li ricatta in modo da assicurarsi che non possano nuocere più a nessuno. Infine egli salva i loro dati su dei CD, che finiscono sepolti in quello che lui chiama il suo “cimitero digitale” di vittime. Il paradosso di Elliot è sapere tutto di tutti senza avere alcun contatto con loro. Per lui le persone sono semplici terminali: banche dati da hackerare per conoscere tutti i loro segreti nel dettaglio. La sua dipendenza dalla morfina lo rende un soggetto instabile, costretto a vivere in un labirinto privato attraverso cui isolarsi dal mondo.
La sua vita cambia radicalmente dopo essere stato contattato da un gruppo di “hacktivisti” noti come “fsociety“, intenzionati a scoperchiare la Evil Corporation in modo da rendere pubbliche tutte le speculazioni e le attività illecite dell’azienda: frodi, impianti lavorativi costruiti con materiali cancerogeni, soldi guadagnati sfruttando i debiti con altre società… il nome affibbiatole da Elliot risulta essere, di fatto, più che meritato.
Tuttavia la E-Corp non è l’unico L’obbiettivo della “fsociety”. Il fine ultimo del gruppo di hackers è rovesciare tutte le multinazionali del mondo, restituendo il denaro che hanno rubato ai legittimi proprietari. Queste azioni espongono il gruppo a rischi enormi, sia ad opera dell’FBI sia di altri gruppi di hacker senza remore alcuno, tra cui la “Dark Army”, un gruppo di spietati informatici cinesi.
Per tutta la durata della serie, della quale comunque non racconteremo i dettagli, lo spettatore è continuamente immerso nel mondo di Elliot. La quarta parete viene meno a più riprese, dal momento che il protagonista si rivolge spesso allo spettatore chiamandolo “amico”, chiedendogli aiuto e raccontandogli le sue esperienze. L’impotenza del pubblico dinanzi alle richieste di Elliot ci fa capire di essere solo un altro dei suoi numerosi deliri, trasformandoci e rendendoci materia inesistente.
La tragicità della malattia del protagonista, il mondo corrotto in cui vive, le persone che incontra ma con cui non può rapportarsi, sono tutti elementi drammatici che, sfortunatamente, non sono così lontani dalla realtà. Elliot è l’anomalia di questo mondo governato dalla routine e dall’apatia, ma allo stesso tempo lui stesso risulta sopraffatto da tali processi, divenendo simile ad un batterio che viene eliminato da un sistema immunitario efficace.
L’elemento dell’hacking, seppur non analizzato in profondità, rimane comunque in primo piano. Lo schermo proietta spesso immagini di reali sistemi Linux (usati da sempre per scrivere codici, fare penetration testing e hackerare dispositivi). I maggiori esperti di informatica si troveranno a loro agio in un universo che mischia realtà e fantapolitica, con una trama coinvolgente, matura e sempre imprevedibile.
Dopo il successo incessante delle prime tre stagioni, Mr. Robot è appena stato rinnovato per la quarta volta.
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