Elisabeth Vigée Le Brunè stata una delle pittrici più talentuose nel periodo tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo nonché la ritrattista ufficiale alla corte di Francia e della controversa Maria Antonietta e una delle principali artiste di un’epoca turbolenta. Nata a Parigi nel 1755 a sei anni fu messa in collegio dove emerse la sua passione per il disegno, una predilezione condivisa con il padre. Rimasta orfana di entrambi i genitori Elisabeth decise di darsi completamente alla pittura e al disegno; nonostante la giovane età Elisabeth riuscì ad affermarsi come pittrice professionista: grazie alla propria arte Elisabeth Vigèe contribuisce economicamente a sostenere la famiglia, conquistandosi il favore di diverse grandi dame, tra le quali Madame de Verdun e la duchessa di Chartres. Grazie a queste altolocate conoscenze viene introdotta alla corte di Versailles e principalmente al cospetto di Maria Antonietta d’Asburgo, consorte del Luigi XVI di Francia, il garbo e il talento della giovane Elisabeth affascinano la regina, che diverrà la sua committente principale fino allo scoppio della Rivoluzione Francese. Delle sue opere si possono ricordare i molti ritratti di Maria Antonietta e dei suoi figli che Elisabeth dipinse come il Ritratto di Maria Antonietta e i suoi figli del 1787.
Il fortunato incontro che permise ad Elisabeth di diventare amica, confidente e pittrice prediletta di una delle regine più famose, ma anche più controverse del XVIII secolo, avvenne nel 1777e proprio durante il decennio dal 1778 al 1788 la sua opera si concentrò sulla figura della sua sovrana arrivando a realizzare una trentina di ritratti di essa; questa amicizia con la regina e il conseguente rapporto con la corte di Francia le permisero di ottenere importanti riconoscimenti, tra i quali quello di essere membro dell’Académie Royale de Peinture et de Sculpture, un onore riservato solo agli uomini fino a quel tempo.
Con lo scoppiò della Rivoluzione Francese e la caduta dei sovrani di Francia, Elisabeth si vide costretta fuggire in esilio alla volta dell’Italia con la figlia Julie; Elisabeth sperò sempre di poter ritornare presto nella sua patria, ma vi riuscì solo nel 1802, quando al potere vi era Napoleone Bonaparte, ma trovando la Francia e la sua società profondamente cambiate si ritrovò a ritornare in Italia per una seconda volta.
Durante il suo esilio in Italia si recò a Torino, a Parma, Modena, Bologna, Firenze e Napoli, ma rimase profondamente impressionata dalla città eterna, Roma, con i suoi stili e le testimonianze artistiche lasciate dai grandi artisti passati. Elisabeth rimase affascinataprincipalmente dai resti dell’epoca romana, nonché dalle numerosissime creazioni artistiche che ebbe modo di vedere e conoscere. Rimase folgorata da una profonda ammirazione per Raffaello Sanzio e le sue opere, che vide proprio a Roma.
Anche durante l’esilio in Italia Elisabeth continuò a dipingere ritratti della società altolocata per mantenere lei e la figlia, poiché il marito, rimasto in Francia, sperperava i guadagni di Elisabeth; tra le persone ritratte durante questo periodo vi furono le zie di Luigi XVI, Madame Adélaïde de France e Madame Victoire de France, e anche Lady Emma Hamilton, musa del pittore George Romney e amante di Horatio Nelson.
Nonostante il suo innegabile talento e i molti ritratti commissionateli da molti nobili della sua epoca, Elisabeth subì nel corso del tempo una serie di calunnie e diffamazioni che avvelenarono la sua reputazione. Le maldicenze circolava anche prima della Rivoluzione per via della sua amicizia con Maria Antonietta, sovrana che non era mai stata molto amata dal suo popolo e che a corte veniva chiamata in maniera dispregiativa come l’Austriaca. Questa amicizia portò Elisabeth, donna bella, indipendente e ambiziosa, a subire le malelingue che non amavano vedere una donna così abile nell’arte arrivare a diventare la pittrice ufficiale della reginasenza aiuti da nessun uomo. Le furono attribuiti numerosi amanti, con l’intento di infangare la sua virtù e in molti la accusavano di non essere lei l’artefice delle sue opere, ma che fosse un uomo a dipingere al suo posto.
Elisabeth Vigèe Le Brun fu una delle pittrici più conosciute del suo tempo e nonostante le critiche del suo tempo nulla potrà mai scalfire la bravura di una donna che riuscì ad ottenere una delle posizioni più ambite a Versailles per un ritrattista senza l’aiuto e la raccomandazione di un uomo.
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