Oggi è un cantautore pop, ma i suoi esordi sono ben diversi e lo vedono tra i precursori dell’hip-hop in Italia. Si tratta di Giovanni Pellini, in arte Neffa: la sua evoluzione musicale è tra le più curiose nella storia della musica italiana. In questa rubrica si riproporrà proprio la crescita di Neffa dalla fine degli anni ‘80 fino alla svolta pop negli anni 2000. Il primo articolo è incentrato sui suoi esperimenti bolognesi con l’Isola Posse All Stars e i Sangue Misto, con cui l’artista inizia a produrre hip-hop: il passo successivo è il primo album da solista, Neffa & i messaggeri della dopa.
Giovanni Pellini nasce nel 1967 a Scafati, in provincia di Salerno. La sua carriera nel mondo della musica prende il via però a Bologna, dove inizia come batterista in alcuni gruppi punk con lo pseudonimo di Jack Pellino. Tra le band in cui figura ci sono i Negazione, con i quali va in tour persino negli Stati Uniti. Negli anni ‘90 avviene il suo primo cambio di rotta, con l’avvicinamento al mondo del rap.
Le realtà che frequenta Neffa sono i centri sociali, in particolare Isola del Kantiere. In questo contesto, che è quello della “rossa” Bologna delle contestazioni, fonda con Sandro Orrù (in arte DJ Gruff) la crew Isola Posse All Stars, una delle prime Posse in Italia. Fin da subito, quindi, il salentino è all’avanguardia nelle sue scelte musicali. Il primo brano della band, nonché il più famoso, è Stop al panico. Il singolo nasce dopo la strage del Pilastro, in cui muoiono tre carabinieri: il tema è scottante e il genere rap-ragamuffin si adatta perfettamente alla protesta.
Tra i membri della band c’è anche Andrea Visani detto Deda, che accompagnerà Neffa come collega e come amico. Neffa, DJ Gruff e Deda, una volta sciolta l’Isola Posse All Stars, confluiscono in una nuova band, i Sangue Misto. All’inizio la formazione è variegata, ma presto alcuni membri, più orientati al raggamuffin e al reggae, abbandonano. Si tratta dei due fondatori dei Sud Sound System, Papa Ricky e Gopher D (pseudonimi di Riccardo Povero e Dario Troso).
La band pubblica un solo album, ma che è destinato a entrare nella storia dell’hip-hop italiano. È SxM, datato 1994: i riff musicali sono innovativi, i testi semplici e d’impatto. La rivista Rolling Stone lo collocherà al venticinquesimo posto nella classifica del cento album italiani più belli di sempre. Il brano forse più significativo è Lo Straniero, che tratta temi politici e si ricorda in particolare per il ritornello martellante e orecchiabile. Dal 1995 DJ Gruff abbandona e il gruppo prende il nome di SM Clique. In un’intervista del 1997 a proposito del gruppo, Neffa dichiara:
I Sangue Misto per quel che mi riguarda, comunque, sono io e lui [Deda] intesi come sodalizio di produzione, quindi puoi chiamarci Sangue Misto
I due però fin dall’abbandono di DJ Gruff iniziano ad avere progetti diversi. Deda sta lavorando a un suo album solista e ha sempre meno tempo per passare delle basi a Neffa. Proprio da questo parziale distacco può nascere il primo lavoro solista di Neffa, ossia Neffa & i messaggeri della dopa, datato 1996. Non si tratta di un allontanamento totale dei due poiché continuano ad aiutarsi nei loro progetti musicali. Su questo e sugli esordi solistici di Neffa ritorneremo nel prossimo articolo.