LETTERE D’AMORE DI GRANDI UOMINI

Le relazioni sentimentali di oggi godono di potenti mezzi di comunicazione, dalle app di messaggeria a Skype, che permettono, anche a chilometri e chilometri di distanza, di rimanere in contatto con la persona amata e rendere la distanza meno spiacevole. Le dichiarazioni d’amore, quindi, sono spesso relegate a sfuggenti messaggi o, tutt’al più, a dei pubblici post sui social network. Bisogna ricordarsi, però, che non è sempre stato così. Fino a prima dell’avvento del telefono i propri sentimenti si affidavano alla carta, in più o meno lunghe lettere d’amore che colmavano quello che le distanze fisiche spesso dividevano. Non dovrebbe sorprendere, quindi, come tra i carteggi privati di grandi uomini di stato o di cultura emergano anche le lettere d’amore per le proprie amate, regalandoci un loro lato intimo e romantico e dandoci una speranza nella potenza dell’esprimere il proprio amore.

Karl Marx e la moglie Jenny

Si può leggere, ad esempio, cosa Enrico VIII scrivesse ad Anna Bolena prima di prenderla in moglie: “Mi permetto di voler sapere espressamente l’intenzione che avete riguardo al nostro amore. La necessità mi costringe ad ottenere questa risposta, essendo stato da più di un anno ferito dal dardo d’amore, e non essendo ancora sicuro se io riesca o meno a trovare un posto nel vostro affetto”.

O come il filosofo Karl Marx riservasse parole dolci alla moglie Jenny nei momenti di lontananza: “Mio caro tesoro, ti scrivo di nuovo, perché sono solo e mi secca tenere continui dialoghi mentali con te […] Io ti ho viva davanti a me e ti porto in palmo di mano, e ti bacio dalla testa ai piedi, e cado in ginocchio davanti a te, e sospiro: “Madame io vi amo”. E davvero io ti amo. […] Addio tesoro mio. Ti bacio migliaia di volte insieme alle bambine. Tuo, Karl”.

Oscar Wilde e Alfred Douglas

O ancora sono celebri alcune tra e righe che Oscar Wilde inviò al suo amato Alfred Douglas: “Il tuo sonetto è abbastanza amabile, ed è una meraviglia che le tue labbra rosse come i petali delle rose siano fatte non meno per la follia della musica e del canto che per quella del baciare. La tua sottile anima dorata si divide tra la passione e la poesia. Io so che Giacinto, che Apollo amò alla follia, eri tu in epoca greca. Perché sei solo a Londra, e quando vai a Salisbury? Vai lì per raffreddare le tue mani nel grigio crepuscolo delle cose gotiche, e vieni qui quando vuoi. Sempre tuo, con amore immortale. Oscar”.

Queste e tante altre lettere ci ricordano come non importa quanto il mondo ti reputi importante o si aspetti grandi cose da te, per poter limitare l’espressione del proprio amore che fuoriesce a squarciagola da queste righe.


FONTI
Love letters of great men, edited by Ursula Doyle, Macmillan, London.

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