Ormai se si sente parlare di HIV o di AIDS si sa di cosa si tratta, ma questo non è ovvio in moltissimi paesi del nostro pianeta.
Infatti, se in molti paesi del Nord del mondo il numero di persone affette si è ridotto è grazie all’educazione che si cerca di dare, anno dopo anno, alle nuove generazioni, in moltissimi paesi, specialmente in Africa, il numero di persone affette è molto alto.
Ma che cosa sono e che differenza c’è tra HIV e AIDS?
L’AIDS (Aquired Immune Deficiency Sindrome) sta a significare “Sindrome da immunodeficienza acquisita” ed è una malattia che è provocata dal virus dell’HIV (Human Immunodeficiency Virus, ovvero virus dell’immunodeficienza umana).
Questo virus comporta l’abbassamento delle difese immunitarie e quindi le persone che ne vengono affette non riescono più a combattere infezioni causate da altri batteri o virus portandoli quindi alla morte.
Molte persone sono sieropositive al virus dell’HIV, ma pur essendolo possono comunque vivere tranquillamente, ma dato che il virus si trasmette attraverso i liquidi biologici della persona che ne è infetta (sangue, sperma, secrezioni vaginali ecc.) bisogna prendere le giuste precauzioni per cercare di limitare i danni e i contagi.
La trasmissione più comune è quella sessuale che avviene attraverso rapporti non protetti in quanto attraverso il contatto diretto tra liquidi biologici come sperma e secrezioni vaginali.
Per questo è dagli anni della diffusione della malattia che sono iniziate sempre più campagne sponsorizzanti l’uso del profilattico durante i rapporti: non serve dunque solamente per prevenire eventuali gravidanze ma anche per una vera e propria questione di salute e per prevenire questa malattia.
Miti da sfatare sono quelli che riportano che l’HIV si trasmette attraverso la saliva, il sudore, il vomito, le lacrime, le feci o il muco nasale: non è assolutamente vero.
Se si va in una palestra, nei bagni pubblici o si beve dallo stesso bicchiere di uno sconosciuto non si è a rischio di essere contagiati da questo virus. Comunque, se in Europa, i contagi stanno diminuendo grazie alle continue campagne che supportano la prevenzione dei rapporti sessuali, nel resto del mondo, come è già stato detto non è così.
Dalle statistiche dell’organizzazione Avert (HIV and AIDS organization) sul suo sito avert.com, il cui obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico su questo problema, viene riportato che nel 2016 erano 36,7 milioni le persone affette da questo virus e di cui 1,8 milioni erano bambini.
Inoltre circa il 30% di questi non sapeva di essere affetto da questa malattia e sempre nello stesso anno, circa 1 milione di persone è morto a causa dell’HIV.
Dalle statistiche si può notare che la maggior parte delle persone affette si trova nella zona sud-est dell’Africa, con più di 19 milioni di persone contagiate.
Anche a differenza di quanto si potrebbe pensare viene riportato che esistono molte più persone affette da questa malattia nella zona del Nord America e dell’Europa centrale ed occidentale rispetto a quante ne esistano nel Medio Oriente e in Nord Africa: i dati riportano circa 2,1 milioni di persone contro 230 mila persone affette.
Anche nell’est Europa e in Asia occidentale il numero di malati è inferiore a quello presente in Nord America e in Europa occidentale: questo può ben far capire che, alla fine, il problema dell’HIV è molto più vicino e attuale all’occidente di quanto comunemente si possa pensare anche se lo si combatte giorno dopo giorno.
Come già detto, la regione del mondo più colpita è la parte sud-orientale dell’Africa.
Le persone affette da questo virus sono all’incirca 19,4 milioni – più del 50% delle persone infette in tutto il mondo – provocando la morte di circa 420 mila persone. Nel 2016 ci sono stati 790 mila nuovi casi di persone infette.
La nazione più colpita dall’HIV si trova appunto in questa zona e si tratta dello Swaziland con circa 220 mila persone colpite da questo virus su una popolazione di 1 milione circa.
Secondo le statistiche, il 27,2% della popolazione adulta è affetta da questo virus.
Cause sono specialmente il forte senso di tradizione che si incentra sulla famiglia in cui è ammessa e accettata la poligamia e questo, combinato con la concezione della procreazione come benessere e il limitato uso di contraccettivi, ha portato ad un forte aumento e diffusione di questo virus.
Inoltre è anche alto il numero di ragazze giovani che finiscono ad offrire rapporti sessuali per mantenersi e gli uomini, pensando non possano essere affette dalla malattia in quanto giovani, non prendono le giuste precauzioni. Anche questi episodi incrementano sempre più la gravità di questa situazione.
L’obiettivo che si è posto il governo dello Swaziland è che entro il 2030 sia tutto HIV-free, ovvero più senza contagi.
Il secondo paese con il livello di diffusione più alto di questa malattia è il Lesotho, un enclave nel territorio della repubblica Sudafricana con circa 330 mila persone colpite da questa malattia su una popolazione di 2 milioni e 170 mila abitanti. Qui il 25% degli adulti ne è colpito.
Al terzo posto invece abbiamo il Botswana.
Considerando invece la zona meno colpita in assoluto – Medio Oriente e Nord Africa – le statistiche dicono che in queste regioni la percentuale degli adulti colpita è 0,1% della popolazione.
Però, nonostante la sua bassa presenza, il numero di decessi causati dall’HIV continuano ad aumentare in questa regione. Inoltre, è importante sottolineare come in Iran, Libia e Marocco per esempio le principali cause di trasmissione di questa malattia siano legate specialmente all’assunzione di droghe e non a rapporti sessuali non protetti.
Questo anche perché in Afghanistan viene prodotta un alto numero di eroina (circa l’80% della produzione globale) e circa i tre quarti di essa sono spacciati in Iran e Pakistan.
Grazie al basso costo di queste sostanze e all’elevato numero, questo porta l’assunzione di droga come una delle principali cause di trasmissione di HIV in questi paesi.
Per quanto riguarda l’Italia si continuano a registrare circa 3500 casi di HIV ogni anno; la via più semplice per cercare di combattere questa malattia è di avere sempre rapporti sessuali protetti.
Sembra banale ma non bisognerebbe mai darlo per scontato dato che ancora oggi ci sono persone che non sono accuratamente informate o comunque non sanno nemmeno di essere portatori della malattia.