I rappresentanti del Piccolo Popolo sono parte integrante della cultura popolare. Chi non ha mai sentito nominare i centauri (non i motociclisti), o ricevuto un soldino dalla fatina dei denti, o posseduto uno gnomo da giardino? Eoin Colfer sa che la risposta a questa domanda è “nessuno”, e per questo ha fatto delle creature fatate il fulcro della sua serie di romanzi per ragazzi Artemis Fowl.
All’elemento tradizionale, però, ha affiancato una tecnologia straordinariamente avanzata e un cast di personaggi atipici.
C’è Artemis, il giovane genio che sfrutta i suoi talenti eccezionali per arricchirsi sulla sponda sbagliata della legalità; Leale, la guardia del corpo irreprensibile che affronta ogni sorta di sfida per il suo protetto; Spinella, elfo arruolato nelle forze di polizia del sottosuolo; Polledro, mago dei computer nonché centauro permaloso.
Se per la maggior parte degli autori che hanno trattato il mondo fatato queste creature mantenevano un forte legame con i propri ruoli caratteristici nella tradizione popolare, per Colfer la carta vincente è stravolgere tali ruoli.
L’elfo perde la bellezza e l’alterigia e diventa una creaturina di un metro scarso che, a seconda del proprio mestiere e grado, si cimenta in missioni sulla superficie o sottoterra, mastica tabacco, impartisce ordini o li riceve – insomma, alla stregua di un essere umano qualunque.
Scordatevi i nani di Biancaneve: quelli di Colfer non sono adorabili, puliti e ordinati, ma pelosi, sporchi, fotosensibili e dotati di una serie di doti corporee a metà fra l’affascinante e il disgustoso.
I centauri non sono in forma, gli spiritelli non sono incorporei, gli gnomi non sono bitorzoluti, i leprecauni non sono creature (ma un mestiere); preparatevi ad accettare tutto questo e anche di più, e sarete pronti per imbarcarvi in un’avventura sopra e sotto la superficie terrestre. La saga consta di otto volumi: Artemis Fowl, Artemis Fowl – L’incidente artico, Artemis Fowl – Il codice Eternity, Artemis Fowl – L’inganno di Opal, Artemis Fowl – La colonia perduta, Artemis Fowl – La trappola del tempo, Artemis Fowl – Il morbo di Atlantide, Artemis Fowl – L’ultimo guardiano.
Questa saga è interessante per vari motivi, primo fra tutti il protagonista. Non solo per il suo intelletto, ma anche e soprattutto per la sua morale – o meglio, per l’assenza della stessa. Ciò lo porta a commettere crimini non solo di natura economica, già di per sé discutibili, ma anche più efferati, come il rapimento di un rappresentante del Popolo.
Il Popolo però fa della propria etica un punto d’onore, e l’intera saga sarà incentrata su questo contrasto.
Eppure Artemis Fowl, come tutti, è destinato a crescere, e se lui lo fa smussando i propri spigoli, il lettore seguirà un processo parallelo imparando a distinguere le sfumature di grigio fra il bianco e il nero.
Altra nota positiva è la felice assenza di storie d’amore: non ce ne sono e non se ne sente la mancanza. Questo non solo perché sarebbero forzate, ma anche perché le pagine trasudano azione e non c’è proprio tempo per queste cose.
Un elemento da aspettarsi sempre, invece, è l’ironia – Eoin Colfer punta a farvi ridere, e spesso ci riuscirà.
Degni di nota i messaggi cifrati dotati di chiave inseriti nei volumi, e le opere derivate: una raccolta di racconti e una graphic novel.