Il caso Weinstein e l’ondata di accuse di molestie sessuali sono ancora una cicatrice fresca sul volto del celebre distretto cinematografico, ed ecco che Hollywood si ritrova un’altra volta sotto gli spotlight dei biasimi e delle critiche: alcuni tra gli attori più giovani – bambini e ragazzini – sono stati sessualizzati pubblicamente. Non è un tema nuovo, poiché è già accaduto numerose volte in tempi più o meno recenti, ma la differenza fondamentale è che, questa volta, le piccole grandi star non esitano a controbattere.
La miccia che ha fatto esplodere nuovamente la bomba riguarda il cast di Stranger Things, serie tv thriller Netflix fantascientifica che, con le sue atmosfere anni ’80, ha conquistato il pubblico di tutto il mondo. Il suo cast, composto principalmente da attori giovanissimi, è di sicuro uno dei motivi: è perciò legittimo provare ammirazione, simpatia, persino affetto verso i personaggi e i loro interpreti, ma tutto ha un limite – solitamente quello del buon senso, o della decenza. Il suddetto è stato superato alla fine di Ottobre, quando la modella texana Ali Michael (27) ha condiviso sui social apprezzamenti fuori luogo nei confronti di Finn Wolfhard (14), che hanno indignato molti altri utenti, se non fosse che il web è pieno di commenti simili. Poco tempo prima rispetto a questa inappropriata dimostrazione di interesse, la rivista W Magazine aveva inserito la co-star di Wolfhard, Millie Bobby Brown (13), in una classifica abbastanza singolare: Hottest TV Stars. No, nessuna svista, avete letto benissimo: le stelle della Tv più sexy. I social media si sono letteralmente rivoltati: numerosissimi i commenti e i tweet in risposta, alcuni dei quali, tra i più indignati, gridano ad una legittimazione della pedofilia.
Sono stati molti anche i messaggi di supporto da parte di altri colleghi: Shannon Purser e Lili Reinhart di Riverdale, Sophie Turner e Maisie Williams di Game of Thrones, persino Mara Wilson, l’interprete della celebre Matilda. Questi sono solo alcuni dei nomi che hanno difeso a spada tratta i giovani attori e cercato di sensibilizzare sulla questione, e su come l’essere sempre sotto lo sguardo di un pubblico che giudica il minimo movimento, commenta ogni singola parola e spesso dimentica l’esistenza di una divisione tra personaggio e persona reale che lo interpreta, possa creare seri disagi a chi, giovanissimo, è entrato a far parte della macchina hollywoodiana del consumo.
Il lato più assurdo di tutta la questione e che sconcerta maggiormente è che si tenda a sessualizzare gli attori più giovani dimenticando che essi siano soltanto dei ragazzini, se non, in alcuni casi, dei bambini. Perché parlare solo ed esclusivamente del loro aspetto fisico e dell’attrazione che potrebbe provocare sui fan? Non si pensa al fatto che Finn Wolfhard sia, a soli quattordici anni, un attore ormai affermato, un chitarrista, un cantante, il front man di una band che a breve uscirà con il suo primo EP, che abbia deciso autonomamente di licenziare il suo agente perché legato a casi di violenza sessuale. Non importa se Millie Bobby Brown abbia già vinto premi per le sue performance – quindi per il suo talento – e se sia socialmente attiva, oltre che interessata a supportare i giovani nel seguire i propri sogni nonostante tutte le difficoltà e le disabilità, portando come esempio la sua totale sordità da un orecchio. No, importa solo che stia diventando un’icona della moda, che tutte le maggiori copertine la vogliano in prima pagina e che i più famosi stilisti gareggino per vestirla agli eventi più importanti.
Eppure, quando le chiedono di “scoprirsi un po’” o di “indossare un crop top”, la Brown risponde con un chiaro “No, grazie, non ancora”. Se diventerà una splendida donna lo scopriremo più avanti: per ora ha un gran carattere, oltre a grandi talenti. E a noi piace così.