Omocausto, flash mob a Milano nella giornata della memoria

Il primo pensiero che ci attraversa la mente nel momento in cui sentiamo pronunciare la parola “olocausto” è lo sterminio degli ebrei. Purtroppo quell’abominio fu anche molto altro. Oltre agli ebrei, anche zingaricomunisti, testimoni di Geova, malati mentali e omosessuali furono rinchiusi e morirono nei campi di concentramento.

Nel momento in cui le leggi razziali entrarono in vigore, gli omosessuali cominciarono ad essere arrestati, se scoperti. La persecuzione negli anni successivi si esacerbò soprattutto nei confronti dei gay tedeschi, colpevoli – non accoppiandosi con le donne – di intralciare la crescita della razza ariana. Si calcola che gli omosessuali uccisi durante il secondo conflitto mondiale si aggirino tra i 10.000 e 600.000.

L’espressione omocausto è esemplificativa per indicare lo sterminio proprio di quelle persone considerate deviate nel comportamento sessuale durante il regime nazista. Il simbolo che li contraddistingueva era il triangolo rosa. Milano, da qualche anno, nella giornata della memoria, organizza alcuni eventi dedicati, oltre ai consueti momenti in ricordo della Shoah.

L’organizzazione è affidata al Coordinamento Arcobaleno delle associazioni LGBT, che già negli anni precedenti si era occupato di allestire questo evento. Lo scorso anno una processione silenziosa aveva sfilato in via dei Mercanti, accompagnata da un sottofondo musicale. Successivamente era stato posto a terra un simbolico triangolo rosa a cui era seguita una breve veglia con l’accensione di cento candele. Alcune letture avevano poi concluso il momento di raccoglimento. Anche quest’anno, il 27 gennaio alle ore 18.00, il flash mob si è articolato nella stessa modalità raccolta e silenziosa, con l’intento di mantenere viva la memoria nelle generazioni presenti e future.

Allora, come oggi, l’orientamento sessuale era fonte di emarginazione e derisione, l’omosessualità era vista come malattia da debellare attraverso programmi e cure che rieducassero e guarissero il deviato. Molti omosessuali furono vittime di spaventosi esperimenti medici nei campi di concentramento: elettroshock, torture, medicine furono testati sui deportati per studiarne poi i devastanti effetti. È importante che queste azioni disumane vengano ricordate, soprattutto per quanti nel mondo vengono ancora torturati ed uccisi a causa dell’amore provato per una persona dello stesso sesso. A causa dell’amore, non dell’odio: quello è sempre stato paradossalmente concesso, in tutte le epoche e da tutti i regimi.

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