Si parla spesso della disparità genere, della subordinazione del ruolo della donna nella società, del fatto che determinati lavori possano essere svolti solo da uomini, ma mai del contrario. Perché sì, ci sono anche ambiti in cui è l’uomo ad essere escluso e messo da parte, e uno di questi è la moda.
Nell’immaginario comune la moda è associata alla donna, spesso si pensa che a un uomo non possa interessare questo mondo, e invece con sorpresa i fatti ci dimostrano che non è affatto così.
Dopo cento anni di storia, Vogue ha per la prima volta un editor uomo. È infatti Edward Enninful (nato in Ghana, ma cresciuto a West London) il nuovo direttore di Vogue UK al posto di Alexandra Shulman, che si è dimessa a gennaio 2017 dopo 25 anni da editor-in-chief della rivista.
Edward Enninful ci dimostra come un uomo possa fare successo nel mondo della moda e raggiungere obiettivi al pari di una donna. La sua carriera inizia infatti a sedici anni come modello, quando fu notato su un treno dallo stylist Simon Foxton.
Riesce ad affermarsi poi come il più giovane direttore di un editoriale internazionale: a diciassette anni, diventa assistente di Beth Summers, allora direttrice di i-D Magazine, della quale prenderà il posto un anno dopo.
Nel 1998 entra nelle grazie di Franca Sozzani e diventa stylist per Vogue Italia, collaborando con Steven Meisel per numerosi servizi fotografici – di cui ricordiamo quelli che sono passati alla storia: The Makeover Madness, The Black Issue e The Curvy Issue.
Lavora negli anni successivi anche per Vogue USA e nel 2011 riporta al successo il magazine W, la cui popolarità aveva avuto un periodo di discesa, diventandone direttore.
La figura di Enninful come direttore di W è molto importante perché negli anni realizza servizi fotografici trattando temi delicati (in particolare la disparità razziale) di forte impatto sociale che sempre di più si stanno diffondendo nella società. Proprio per questo motivo nel 2016 viene nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per il suo impegno nel veicolare messaggi importanti per le minoranze attraverso il linguaggio della moda.
Per il suo primo numero per Vogue UK di dicembre 2017 Edward Enninful ha decisamente cambiato rotta, scegliendo la femminista Adwoa Aboah, fondatrice della piattaforma Gurls Talk, per la cover.
Quello di dicembre è un numero importante, in quanto dopo Naomi Campbell nel 2002, e Jourdan Dunn nel 2014, non c’era più stata una modella nera in copertina. Alexandra Shulman era stata criticata per la mancanza di “diversity” all’interno del giornale, preferendo la maggior parte delle volte modelle bianche, nonostante durante gli anni ci siano state figure internazionali come Rihanna e Zoe Kravitz in copertina.
In un’intervista alla BBC, Mr Enninful ha dichiarato che la sua visione per Vogue UK è quella di renderlo più “aperto”.
“My Vogue is about being inclusive, it is about diversity – showing different women, different body shapes, different races, different classes [and] tackling gender.”
Quella dell’ultimo periodo è una vera e propria inversione di rotta e il timone è passato alla nuova era di Vogue : pare che uno degli obiettivi principali sia fare propri temi politici, sociali e culturali che fino a poco tempo fa erano rimasti fuori dalla moda, primo tra tutti la diversity.