Il rinomato teatro milanese inaugura la nuova stagione del balletto aprendo le porte ai giovani e ai giovanissimi curiosi di scoprire quest’arte. L’anteprima ha avuto luogo il 15 dicembre 2017 alle ore 20 e ha visto come protagonisti nientemeno che le étoile Svetlana Zacharova e Roberto Bolle. I due si sono esibiti, poi, anche nelle repliche del 17 e 20 dicembre, oltre che il 10 e 13 gennaio.
La coreografia e la regia sono firmate da John Neumeier, già direttore del balletto di Amburgo dal 1973. La signora delle camelie, noto romanzo di Alexandre Dumas figlio, diventa danza nel 1978: Neumeier viene chiamato da Marcia Haydèe affinché crei per lei e la compagnia del balletto di Stoccarda, di cui è direttrice, una serie di spettacoli.
Il soggetto rimane inalterato: il libretto racconta la travagliata storia d’amore tra Armand e Marguerite. La liaison viene ostacolata dal padre di lui ed è caratterizzata da allontanamenti e successive riappacificazioni. La vicenda culmina poi con la morte della protagonista per tifo. L’epilogo vede la dama di compagnia della donna consegnare ad Armand un diario, attraverso cui scopre che Marguerite lo aveva lasciato per amore e che era malata da tempo.
Si ammira la drammaticità quasi viscontiana della messinscena e si possono ascoltare i meravigliosi brani di Chopin, di cui il balletto si compone. Si tratta di una produzione contemporanea, che si distacca quindi dal più classico ballet blanc ottocentesco legato all’accademismo virtuoso, tipicamente europeo. Qui il dramma è giocato su due piani: quello dei due protagonisti e quello di Manon e Des Grieux, a loro volta personaggi del romanzo che Armand regala a Marguerite. Non è un caso nemmeno il fatto che, nella versione coreografica, i due innamorati si conoscano proprio durante una rappresentazione di Manon Lescaut. Neumeier, in questo modo, riesce a creare uno specchio tra le due coppie attraverso le emozioni, le paure e i progetti poi infranti. Il momento di massima intensità è rintracciabile nell’ultimo pas de trois: qui i personaggi si fondono uno nell’altro, in una danza struggente ed appassionata.
Da alcuni anni La Scala porta avanti questo progetto affinché il balletto e l’opera lirica vengano conosciuti ed apprezzati anche da un pubblico giovane. Il maggior fattore d’attrazione è il costo del biglietto decisamente contenuto rispetto a tutte le normali rappresentazioni. Interessante la risposta dei giovani: nella notte precedente alla messa in vendita dei biglietti, si sono accampati fuori dalla biglietteria del teatro, attendendo pazientemente la consegna delle marche. Ciò fa ben sperare per le generazioni future, che paiono così lontane dal mondo teatrale nelle sue diverse declinazioni.
È importante quindi che iniziative di questo tipo si diffondano: opera e balletto, infatti, possono farsi ancora portatori di contenuti e messaggi che la società post-moderna spesso trascura e lascia nell’oblio.