Ogni fine anno i Kantar Information is Beautiful Awards tirano le somme, riconoscendo e celebrando i migliori progetti di data visualization e infografiche realizzate nei diversi angoli del mondo. Alla cerimonia di premiazione, tenutasi a Londra nel mese di novembre del 2017, partecipa il DensityDesign Research Lab del Politecnico di Milano in rappresentanza del settore progettuale italiano: con successione ottiene il premio come “Studio of The Year”.
Il Politecnico di Milano presenta DensityDesign
DensityDesign è un laboratorio di ricerca del dipartimento INDACO di Design del Politecnico di Milano fondato ufficialmente nel 2010 e diretto dal professore associato Paolo Ciuccarelli. Nasce come un’iniziativa didattica che coinvolge gli studenti dell’ultimo anno di laura magistrale in Design della comunicazione, una branca che copre gli ambiti in cui “l’ideazione dei contenuti discende in buona parte dalla loro comunicabilità visuale”. La communication design nasce con l’avvento e l’esplosione dei nuovi media che ha rivoluzionato l’originale comunicazione visiva e grafica. Oggetto di studio del laboratorio sono i data visualization e le infografiche, ossia ogni tipo di rappresentazione visivo di informazioni modellato per attivare la comunicazione. La differenza fondamentale tra data visualization e infografiche sta nel loro fine primario: mentre la prima ha come obiettivo di fornire al pubblico gli strumenti necessari per estrarre una propria conclusione dai dati, la seconda opera una selezione delle informazioni per comunicare uno o più specifici messaggi. In un’intervista con Personal Report Paolo Ciuccarelli smentisce il pregiudizio comune, secondo cui il lavoro si riduce alla semplice dimensione estetica della rappresentazione dei dati: la reale difficoltà interessa la fase iniziale di raccolta dati.
Quali sono le fasi per un buon progetto di visualizzazione di dati?
Dipende dal progetto ovviamente. Una delle difficoltà più grosse che sperimentiamo è far capire che il nostro lavoro non consiste solo nel dare una bella veste a dati preconfezionati: prima della fase di visualizzazione ce n’è un’altra, altrettanto importante e forse più pesante, in cui ci si rapporta direttamente con il dato. Si lavora sempre in simbiosi con un esperto della tematica che stiamo affrontando, che ci aiuta a capire quali informazioni ha senso far emergere. A volte il tempo dedicato ai dati è maggiore di quello dedicato alla visualizzazione, ma è fondamentale. Come sostiene Paul Mijksenaar parlando di wayfinding, la segnaletica non può risolvere i problemi di un edificio progettato male, e lo stesso vale per la visualizzazione dei dati: se i dati sono “brutti” lo sarà di sicuro anche la loro rappresentazione. Di base, per decidere il linguaggio e la tecnologia con cui comunicare i dati, ragioniamo su tre variabili: target, obiettivo comunicativo e contesto.
I progetti
Al concorso partecipa DensityDesign con il sito web The point of no return che raccoglie dati relativi al riscaldamento globale proposti in una forma capace di comunicare l’effettivo pericolo e allarmare il pubblico; e l’infopoesia Are you sure you want to smoke? dello studente Giacomo Flaim, descritto da Paolo Ciuccarelli come “un tentativo di portare un approccio poetico nel mondo della data visualization”. Tra le proposte più importanti è d’obbligo menzionare la visualizzazione dati che si è aggiudicato ben due premi alla 20esima edizione del Malofiej Infographics Awards: pubblicata sulla rivista mensile La lettura del Corriere della Sera, il progetto descrive il flusso dei foreign fighters, i combattenti stranieri che lasciano i propri paesi per i territori del Califfato, dove operano secondo gli ordini e gli ideali dello Stato Islamico.
Il Politecnico di Milano conferma la continua crescita nella classifica QS World University Rankings: è primo Ateneo in Italia per il terzo anno consecutivo e dalla posizione 272° passa alla 220esima nel ranking mondiale nell’area Arts & Humanities: 7° nel mondo in Art & Design.