Perché non dovresti schiacciarti i brufoli

I brufoli sono un problema che spesso si tende ad associare all’adolescenza ma che in realtà colpisce sempre più di frequente anche gli adulti, in particolare le donne poiché soggette a sbalzi ormonali più frequenti. Al di là della sensazione di disagio dovuta all’aspetto estetico, nella maggior parte dei casi il fastidio è dovuto alla sensazione di prurito o addirittura di dolore.

Come nasce un brufolo? – Al di sotto dell’epidermide, milioni di ghiandole sebacee producono una sostanza chiamata sebo che talvolta non riesce ad essere eliminata dalla pelle e ostruisce i pori presenti sulla cute. Talvolta, alcune popolazioni di batteri normalmente presenti sulla pelle* penetrano all’interno di questi pori per nutrirsi del sebo che si è accumulato e danno luogo ad una vera e propria infezione. Di conseguenza, il sistema immunitario attiva le difese dell’organismo e attira sul posto globuli bianchi e anticorpi che vanno a rigonfiare la zona. Per facilitare la risposta del sistema immunitario, i capillari si dilatano e si crea il tipico rossore che contraddistingue i foruncoli. A volte gli enzimi rilasciati dai globuli bianchi per disgregare le membrane esterne dei batteri attaccano anche la parete delle cellule circostanti e in alcuni casi possono anche rimanere delle cicatrici.

Perché è meglio non schiacciare i brufoli? – Esercitare una pressione sul tappo di sebo non fa altro che irritare ulteriormente la pelle e allungare i tempi di guarigione. Eventuali rotture di piccoli capillari potrebbero inoltre causare infiammazione e favorire delle infezioni secondarie dovute a germi o batteri  che si trovano sulle nostre mani (che sono perennemente in contatto con oggetti che sono un vero e proprio ricettacolo di batteri). Non bisogna inoltre dimenticare che la vascolarizzazione della zona vicina al naso e alla bocca è connessa direttamente con i centri nervosi e un eventuale passaggio di pus potrebbe portare ad un’infezione dei centri nevralgici con le relative conseguenze.

*ad esempio i Propionibacterium acnes

Le informazioni contenute in questo articolo sono puramente informative e non sostituiscono in alcun modo un consulto con un medico specialista.


FONTI

Dermatologia medica (Fabbri, Gelmetti, Leigheb)

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