Rivoluzione Mobike: la start-up cinese approda a Milano!

Girando per Milano è capitato a tutti di vedere parcheggiate sulla strada o sui marciapiedi delle strane biciclette arancioni e argento con un portapacchi dalla forma particolare. Ecco, queste sono le Mobike!

Mobike è una start-up cinese approdata nelle maggiori città d’Italia come Milano, Bologna, Bergamo e tante altre. Ciò che è rivoluzionario di questa biciclette è il free-floating, ovvero non esiste una postazione di stallo per le Mobike, si possono lasciare ovunque senza un preciso “parcheggio”. È una bicicletta molto leggera, pesa all’incirca 25 kg, ha un design molto moderno e accattivante dato dalla cromatica e dall’estetica. Può sembrare una bicicletta molto piccola, infatti è progettata per la popolazione cinese che statisticamente è di qualche centimetro più bassa rispetto a quella europea, ma il sellino è regolabile e si può posizionare per il comfort del ciclista. Per scoraggiare i furti, i progettatori hanno introdotto particolari escamotage: la forma particolare delle ruote, essendo diverse da qualunque altra bicicletta non può essere utilizzata per un’altra, e una protezione blocca la ruota posteriore che può essere aperta solo tramite la lettura del codice QR attraverso l’applicazione di Mobike.

Questa strana bicicletta è semplicissima da utilizzare, basta scaricare l’applicazione di Mobike su uno smartphone, inserire una carta di credito valida e iniziare a pedalare! La tariffa è di 15 centesimi ogni 30 minuti, cifra molto economica che fa concorrenza sia alle BikeMi, nel caso di Milano, sia alle Ofo. L’applicazione fornisce anche una mappa collegata tramite un sensore GPS alle Mobike, così da poter trovare subito la bicicletta più vicina; inoltre, nel caso se ne trovi una, ma la si voglia usare successivamente, tramite l’applicazione si può anche prenotare per un massimo di 15 minuti.

Nonostante la genialità di questa proposta, non mancano ovviamente atti vandalici come casi di bici gettate nei Navigli o nelle fontane, lanciate sugli alberi o lasciate nel bel mezzo della strada intralciando il passaggio di veicoli pubblici e non e degli stessi pedoni. Meno grave ma scorretto è la “furba” mossa di alcuni utenti che parcheggiano le Mobike all‘interno di proprietà private, facendo impazzire gli altri utenti che vorrebbero utilizzare le biciclette; per avere poi il mezzo pronto all’uso quando si vuole. I creatori dell’app hanno già pensato ad una soluzione per queste “furbate”: il “sequestro” viene punito dalla start-up con la sottrazione di 20 punti dal proprio credito dell’applicazione, che non sembrerà molto ma alzerà il prezzo della pedalata ogni minuto. Anche il comune di Milano si sta impegnando per sensibilizzare i cittadini alla cura per le biciclette ad uso comune introducendo un progetto di educazione all’uso del bike sharing per tutti gli utenti; nelle previsioni dell’assessore del comune si pensa che si realizzerà nei prossimi mesi.

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