Si strozza in gola
costretto, oppresso,
fra laringe e trachea
quel primo
ti amo
che vorrei dirti ora,
ma aspetto.
Cosa? Questo.
Guardarti così
(come un idiota, lo so),
temendo la prima volta
in cui lo dirò.
Vorrei durasse il mondo
quanto l’attimo
in cui ti guardo
nella notte rossa
e so pensare solo
che ti amo.
Maledetta.