Lo spazio è affascinante da molti punti di vista e non a caso l’astronauta è uno dei sogni infantili più gettonati. Le immagini della Terra che provengono dalle stazioni spaziali lasciano senza fiato e la vita in orbita incuriosisce alquanto. Abbiamo seguito tutti le missioni di Samantha Cristoforetti, che addirittura ogni weekend era “in diretta” su Rai3 tramite Twitter. Con Astrosamantha, il docu-film sul suo lavoro, e le tante interviste televisive è stata in grado di rispondere alla maggior parte delle curiosità riguardo non tanto gli obiettivi dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, quanto la vita pratica e quotidiana in orbita. Ma una domanda è ancora senza risposta: si può fare sesso nello spazio?
La NASA non si è ancora pronunciata né ha compiuto studi ufficiali a riguardo, anche perché le priorità sono altre. L’unico paper diffuso in rete, relativo a ricerche condotte nel 1989 a bordo della missione STS-75, si è rivelato un fake: NASA ha smentito facilmente la notizia, dato che quello Shuttle è stato lanciato soltanto nel 1996. Della questione “sesso spaziale” si è parlato molto nel 1992, quando a bordo dell’STS-47 era presente una coppia di astronauti sposata, Jan Davis e Mark Lee, la prima ed ultima a volare insieme. Il codice comportamentale NASA, infatti, vieta a marito e moglie di partecipare alla stessa missione e quella del 1992 è stata l’unica eccezione perché la coppia si era sposata in segreto qualche mese prima del lancio e, quando la cosa è stata scoperta, era troppo tardi per un cambio di equipaggio.
E se l’amore scoppia in orbita? Gli astronauti sono dei professionisti e tali si considerano anche nelle lunghe convivenze nello spazio. Certamente si creano legami personali a bordo, ma non si tratta certo di un gruppo di amici in un viaggio un po’ insolito. È necessario mantenere una cooperazione ottimale all’interno dell’equipaggio e una coppietta di innamorati potrebbe destabilizzare questo equilibrio. Non si può certo litigare e andarsene sbattendo la porta.
Allora agli astronauti non resta che il FaiDaTe. Anche se il tempo personale e la privacy sono scarsi, alcuni hanno ammesso che è possibile masturbarsi in orbita. Dal punto di vista medico, ciò può essere anche salutare per gli uomini, in quanto un’eiaculazione frequente diminuisce il rischio di prostatiti e problemi genito-urinari. Che sulla Terra sono facilmente risolvibili, ma nello spazio possono compromettere un’intera missione, come accadde nel 1985, quando il comandante Volodymyr Vasjutin non riuscì a terminare i 6 mesi a bordo del Saljut-7, ma fu costretto a rientrare dopo soli 64 giorni, 21 ore e 52 minuti.
Se ancora le grandi agenzie non hanno studiato l’argomento e se anche le compagnie private si sono rifiutate di investire in materia (la Virgin Galactic ha rifiutato di girare un film porno nello spazio), si può sempre speculare. La microgravità, che permette di fluttuare liberamente e compiere movimenti impossibili sulla Terra (e di ipotizzare le posizioni più fantasiose), non gioverebbe per niente ad un rapporto sessuale per un fatto molto semplice: sarebbe alquanto difficile restare uniti, se non aggrappandosi e tenendosi stretti l’un l’altro. Sarebbe quindi tutto più complicato di quanto si possa immaginare. Per non contare che arrivare ad un’erezione in orbita e mantenerla potrebbe risultare più difficoltoso che in condizioni normali perché la pressione sanguigna è più bassa. In più gli astronauti sudano anche un sacco. Per cui, per il momento, è meglio lasciare il sesso spaziale alle più spinte fantasie, dato che nella realtà non sarebbe per nulla eccitante.
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