Nel 1983 i fratelli Campana hanno iniziato a produrre mobili da materiali comuni sfruttando l’idea del riciclaggio. Quando hanno iniziato, Humberto, il maggiore dei due, lavorava come scultore, mentre Fernando aveva appena conseguito una laurea in architettura. Una coppia ben assortita insomma, le cui nozioni artistiche erano complementari fin dall’inizio. Cresciuti a San Paolo, hanno tratto ispirazione dalla loro terra d’origine, di cui hanno osservato maggiormente lo stile urbano dei quartieri popolari in contatto con la natura. La loro condizione originaria non ha influenzato solo le loro idee ma anche, e soprattutto, il modo di realizzarle: data la scarsità di fondi, fin da piccoli i fratelli campana hanno saputo costruirsi giocattoli da sé, sfruttando al meglio la loro immaginazione e i materiali che avevano a disposizione. I loro prodotti, estremamente all’avanguardia anche per il mercato odierno, uniscono diverse correnti artistiche da quella pop, allo street style e mettono alla prova il nostro concetto di bellezza. Proprio della cultura brasiliana è il mix di origini differenti che porta ad un costante fermento popolare, tale da utilizzare e rielaborare la materia disponibile, spinti dalla povertà.
L’interesse nel cercare materiali innovativi, l’attenzione agli oggetti che ogni giorno ci circondano, oltre al tema del consumismo e dell’eccesso sono stati il filo conduttore dei loro lavori. Si possono infatti trovare ad esempio nella Favela chair, costruita con un legno brasiliano che si trova nelle favela e intorno a Rio de Janeiro. Il modo in cui i pezzetti di legno accatastati vanno a formare la seduta ricalca in maniera affascinante come le favela siano composte da piccole comunità accatastate. Un altro esempio significativo è la Sushi series, la cui imbottitura è composta da resti e ritagli di moquette arrotolati.
Una delle creazioni più interessanti di questo duo è certamente la Banquete Chair, ovvero una sedia in edizione limitata ricoperta di peluche. Un oggetto assolutamente kitsch, ma allo stesso modo comodo e che si lega alle idee più care ai due designer. In questa sedia, realizzata con squali e delfini in pacifica convivenza, bambole, alligatori e infine panda, è evidente il desiderio di rilettura della situazione metropolitana, che induce alla sovrapposizione di oggetti di massa. La provocazione data dall’uso di materiali relitti del quotidiano, utilizzati per dare spazio ad una nuova dimensione onirica, fantastica e colorata, è propria del loro design, al punto da essere come una firma. Questa sedia ha rubato il cuore di Kanye West, che ne possiede un esemplare nella propria abitazione.
“Di fatto utilizziamo la realtà come una banca di immagini, allo scopo di elaborare un sogno, con tutti i suoi difetti, conservando la meraviglia e il piacere di sognare. Questo cerchiamo di trasferire in un oggetto. A costo di preservare qualche imperfezione riguardo la praticità o la funzionalità.”
I risultati della creatività dei due fratelli sono stati accolti nei più grandi musei, dal MoMA di New York nel ’98, al Centre George Pompidou di Parigi. Le collaborazioni che hanno avviato sono numerose e sparse per il mondo, portando alla creazione di pezzi unici o piccole serie in edizione limitata, che ovviamente presentano costi elevati e quindi elitari. Questo ha portato ad una contraddizione coi loro ideali originali: quindi il nuovo obiettivo della coppia è di aiutare la loro generosa comunità, infatti hanno iniziato a produrre delle scarpe in plastica molto economiche.
Marco Romanelli su di loro ha scritto su Domus “lavoro brasiliano dotato di un linguaggio internazionale”, riassumendo il loro operato che conserva le peculiarità proprie della loro cultura, senza omologarsi, e permettendo di comunicare con chiunque.