Vista con l’occhio dell’artista… Roma è bellissima!

C’è ancora qualcosa da dire su Roma? Tutti conoscono, o dovrebbero, la sua storia millenaria. Dall’epoca d’oro dell’Impero Romano, quando Roma era “Caput mundi”, all’epoca odierna, quella di ATAC e delle buche, quella dei continui disagi per i cittadini.

Questa faccia di Roma trova voce ogni giorno sui social, sui giornali e nelle piazze, con commenti, insulti e speranze che si fondono, contribuendo a creare fenomeni web come la pagina Facebook “Roma fa schifo” e “@Disinfoatac”.

Volente o nolente il cittadino romano è abituato a tutto: ai guasti e all’allargamento della metro, al traffico e alla raccolta rifiuti approssimativa… e affronta quindi le mille peripezie quotidiane con una sportività notevole, armato solo del proprio eloquio, composto da risposte ficcanti, battute taglienti e insulti creativi.

Il turista medio, soprattutto straniero, molto spesso non è pronto ad affrontare queste “peculiarità” cittadine e si ritrova sbigottito nel sud di Termini senza sapere bene dove andare.

Al povero viaggiatore in calzoncini e sandali con le calze di spugna, che inizia a chiedersi come arte, storia e cultura possano esistere in una città come quella capitolina, bisogna dire una cosa: Roma è anche questo, Roma è la città cantata, illustrata, raccontata, da tanti artisti che, da migliaia di anni, si affollano nella capitale raccontandone i vizi e le virtù, i fasti e la miseria.

Monumento a Vittorio Emanuele II, Roma

Ecco qualche esempio.

A proposito di vizi Gustave Flaubert sulla città diceva:

“Ma era Roma che amavo, la Roma imperiale, questa bella regina che si rotola nell’orgia, sporcando la sua nobile veste con il vino della depravazione, fiera dei suoi vizi più che delle sue virtù. Nerone! Nerone, con i suoi carri di diamante che volano nell’arena, le sue mille vetture, i suoi amori di tigre e i suoi banchetti di gigante.”

Stendhal faceva un confronto:

“Secondo me Roma è più bella in un giorno di temporale. Il bel sole tranquillo d’una giornata di primavera non le si confà. Il suolo sembra creato apposta per l’architettura. Certamente non c’è qui, come a Napoli, un mare delizioso, la voluttà manca; ma Roma è la città delle tombe, e la felicità a cui si può aspirare è quella cupa delle passioni e non la voluttà della stupenda riviera di Posillipo.”

Ferdinand Gregorovius, storico tedesco dell’ 800, aveva un’opinione piuttosto tetra circa il futuro della città eterna:

“La violenta trasformazione della città mi appare come la metamorfosi di un giocoliere, cento cattivi giornali sono cresciuti come funghi e sono strillati in tutte le strade. un invasione di venditori e ciarlatani riempie le piazze. Tutti i monumenti si innalzano bandiere, si fanno dimostrazioni. Roma perderà l’aria di repubblica mondiale che ho respirato per 18 anni, essa discende al grado di capitale degli italiani, i quali per la grande situazione in cui li hanno posti le nostre vittorie, son troppo deboli. È una fortuna che io abbia quasi completato il mio lavoro, oggi non potrei più sprofondarmi in esso. Il medio evo è come spazzato via dalla tramontana con tutto lo spirito storico del passato. Roma ha perduto per sempre il suo incanto”

Carducci scriveva:

“Accogli, o Roma, e avvolgi l’anima mia di luce.”

Scala elicoidale, Musei del Vaticano, Roma

Per convincere il turista più scettico sarà sufficiente leggere questa frase di Stendhal:

“Ci si annoia talvolta a Roma il secondo mese di soggiorno, ma giammai il sesto, e, se si resta sino al dodicesimo, si è afferrati dall’idea di stabilirvisi.”


FONTI

È facile vivere bene a Roma se sai cosa fare – Cinzia Giorgio, Newton Compton Editori

Roma – guida d’Italia – Touring Club Italiano

Frasicelebri

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