Rosa Barba, classe 1972, è un’artista italo tedesca nata ad Agrigento e formatasi nelle scuole di Colonia ed Amsterdam. Amante della fotografia fin dalla giovane età, la sua passione artistica l’ha portata ad esplorare individualmente il mondo del cinema nel suo complesso: videoregistrazioni, proiezioni, immagini e suoni. Gli interessi dell’artista sono sfociati anche nella scultura e nella musica. Nel 1997 Rosa ha partecipato alla creazione dell’album elettronico Time Pie dell’artista tedesco Wolfgang Flür.
Attraverso un utilizzo particolare dei macchinari, Rosa Barba tende a creare ambientazioni che sorprendono l’osservatore. Gli spazi, le forme e le luci sono elementi fondamentali su cui lavorare e possono essere strettamente legati (o meno) al tempo cinematografico o al reale. Barba priva il suo interlocutore di riferimenti precisi nella visione dell’opera: immaginazione e realtà si confondono in oggetti, installazioni e filmati. Nel passaggio da immagini di luoghi paesaggistici naturali a mondi artificiali si vive a metà tra il ricordo e la possibilità dell’essere.
Numerose esposizioni si sono susseguite nella carriera di Rosa, iniziata con la personale Flight Machine nel 1999. L’anno fondamentale per l’artista è stato il 2013 in quanto ha organizzato undici esposizioni in giro per l’Europa e nel 2017 è tornata in Italia con la recente From Source to Poem to Rhythm to Reader ospitata dall’Hangar Bicocca di Milano. Il film sperimentale The Empirical Effect è stato presentato in prima nazionale. Incentrato sulle immagini del Vesuvio, affrontata il difficile rapporto tra la società italiana e la sua politica. Dopo l’esperienza milanese è stata pubblicata la monografia From Source to Poem, l’ultimo libro di una lunga serie di testi visuali correlati alle mostre precedenti. Barba ha esposto le sue opere anche presso il MAXXI e alla 56esima edizione della celebre Biennale di Venezia.
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