Se si dicesse “disabilità” cosa verrebbe in mente?
Una parola, la prima a cui si associa questo termine.
La verità è che spesso solamente il pronunciarlo produce sguardi vaghi, disorientati, perplessi, imbarazzati. La verità è che la disabilità è tutto e niente, un calderone contenente vari ingredienti, qualcuno addirittura l’ha definita “una parte del mondo”.
La disabilità è. Esiste, ed è inutile evitarla, minimizzarla, arrabbiarsi o dispiacersi. La disabilità ha solo bisogno di essere vissuta e compresa in tutte le sfumature che la caratterizzano. Da qualsiasi persona.
Perché, quindi, non partire dai libri?
Di cosa può parlare un libro sulla disabilità? Come è scritto? Cosa può trasmettere?
Ecco una lista di cinque libri che trattano l’argomento nei modi più svariati e personali da autori con disabilità, con la speranza che siano solo i primi dei molti che inizieranno ad occupare le vostre librerie.
Il primo è Fattore H – Slalom di un disabile nella nostra società di Tyrone Nigretti (Rizzoli, 2015): un’autobiografia dell’autore, che parte dagli esordi travagliati della sua vita tra una madre alcoolizzata e tossicodipendente, un padre irresponsabile che scompare e un eroinomane malato di AIDS che decide invece di assumere il suo ruolo. Tyrone si racconta così, con uno stile concitato, presentandosi come portatore doc del “fattore H”, la sua apparente debolezza, che in realtà è qualcosa che grida appellandosi al proprio diritto di esistere e di avere una dignità.
Il secondo è Quattro ruote e tacco 12 di Valentina Bazzani (Iperedizioni, 2013): un libro tutto rosa in cui l’autrice racconta la propria vita, le proprie esperienze, i propri sogni e i propri obiettivi. Perché essere una donna in sedia a rotelle non significa rinunciare alla propria bellezza e femminilità: la Bazzani insegna che bisogna sempre prendersi cura di sé, in un linguaggio delicato che trasmette una grande gioia di vivere.
Il terzo è Più forte del destino – Tra camici e paillette. La mia lotta alla sclerosi multipla di Antonella Ferrari (Mondadori. 2012): ancora un’autobiografia dell’autrice che racconta della scoperta della malattia e di come ha dovuto e deve affrontarla, tra speranze e delusioni. Come cambia la vita da prima a dopo, ma anche come non ci si deve lasciare abbattere perché, se ci si riflette solo un pochino, perfino una stampella può benissimo diventare un accessorio molto fashion! Tanta grinta e autoironia in questo libro che esprime una possente forza d’animo e da cui è stato tratto un appassionante spettacolo teatrale interpretato dalla stessa Ferrari.
Il quarto è Handicap power di Franco Bomprezzi (Libertà Edizioni, 2008): un racconto che descrive un mondo all’incontrario, dove tutto è a portata di disabile e non ci sono barriere architettoniche? Sarebbe davvero un mondo migliore? Chi sarebbero, a questo punto, i discriminati? Con uno stile vivace e infilandoci dentro una storia d’amore contrastata, Bomprezzi invita indirettamente a riflettere sul vero significato che sottende l’utopia della realizzazione di un’inclusione.
L’ultimo è Il libro di Alice di Alice Sturiale (Rizzoli, 2000): una raccolta, postuma, di scritti di questa bambina che, affetta da una malattia congenita, ha vissuto solo 12 anni. Alice ha lasciato un’importante eredità che oltre ad illustrare i pensieri e le storie vere e inventate che la fantasia dei bambini produce, offre riflessioni semplici ma profonde sulla disabilità e sul modo in cui la viveva. Il culmine viene raggiunto con la commovente poesia “Handicap”.
Fattore H, Tyron Nigretti, Rizzoli, 2015
Quattro Ruote e tacco 12, Valentina Bazzani, Iperedizioni, 2013
Più Forte del destino, Antonella Ferrari, Mondadori, 2012
Handicap Power, Franco Bomprezzi, Libertà Edizioni, 2008
Il libro di Alice, Alice Sturiale, Rizzoli, 2000