L’enfant prodige Yves Saint Laurent ha regnato sulla moda per mezzo secolo. Le sue visioni hanno caratterizzato il panorama dello stile e dell’abbigliamento in una maniera tutta nuova, rispettando le regole che questo mondo imponeva ma riuscendo anche a rompere gli schemi.
Nato in Algeria nel 1936, fu un ragazzino costantemente circondato da donne e per questa ragione iniziò ad avvicinarsi alla moda molto presto. Grazie alle riviste della madre entrò infatti in contatto con questo universo mostrando da subito delle doti innate. Nel 1955 iniziò a lavorare per la maison Dior finchè nel 1957, alla morte dello stesso Dior, prese le redini della casa francese. A 21 anni era il più giovane couturier al mondo. Un anno dopo lanciò la sua prima collezione, la “Linea Trapezio” dalla forma del vestito che la contraddistingue, stretta alle spalle e svasata in basso.
Nel 1961 Saint Laurent lasciò Dior e aprì la maison col suo nome: un progetto che portò al successo grazie alla collaborazione con l’amico e amante Pierre Bergé.
Stilisticamente Yves Saint Laurent ha stravolto i canoni del mondo della moda fino ad allora conosciuti. Nel 1966 inaugurò la sua prima boutique di prêt-à-porter SAINT LAURENT rive gauche. In virtù del suo essere un creativo risoluto, trasformò il guarda roba femminile diventando un liberatore del corpo delle donne, che riescono a “giocare” con i vestiti in una maniera classica ma provocatoria. Trench coat, giacce marinare e blazer, fino ad arrivare allo smoking che, ideato nel 1966, rappresentava l’apoteosi del maschio/femmina. Essere femminili pur indossando un capo maschile: Yves accostava il completo ad una blusa trasparente oppure lo faceva indossare alle sue modelle senza nulla sotto.
Allo stesso modo sono rilevanti i riferimenti diversi che fanno parte dell’estro creativo del couturier. Sebbene fosse un grande disegnatore, YSL era anche un collezionista esperto e per questo amava reinterpetare le opere dei grandi artisti attraverso i suo abiti: Mondrian, Matisse, Van Gogh; così come evidenti sono gli elementi “mondiali” di alcune sue collezioni, ovvero linee e abiti dedicati a paesi e culture diverse (anche se lui stesso non amava molto viaggiare). Una vera e propria democratizzazione della moda, con capi dal gusto africano, o richiami alla Cina, il famoso completo da torero per la sera o il completo da giorno d’ispirazione marocchina.
Un genio della moda, un visionario: una personalità eclettica che ha saputo modificare il modo di vedere e di fare la moda.
Oggi a lui sono dedicati due musei, a Parigi e in Marrakech. Il museo parigino occupa la sede dell’hotel nel quale sono state create le sue opera durante un periodo trentennale, dal 1974 al 2002.
DADA Hors Série N°3, Yves Saint Laurent
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