Originalità, sperimentazione e turbamento: queste le parole chiave per descrivere l’artista italiano Bruno Botella, dal 14 novembre al 20 dicembre in Italia per la sua prima personale nel nostro Paese.
Classe 1976, vive e lavora a Parigi, inserendosi nel campo artistico dopo gli studi sostenuti alla Cooper Union School of Arts di New York e alla École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Il suo primo lavoro ufficiale di gruppo risale agli anni 2000, e al 2008 risale la prima esposizione dedicata esclusivamente a lui, in cui presenta l’opera Interstices presso la Galerie Praz-Delavallade a Parigi.
L’artista, tramite l’utilizzo di materiali e tecniche inedite, si approccia all’arte in una maniera del tutto personale e significativa, ritenendo parte fondamentale del suo lavoro il processo artistico da lui compiuto. L’insieme di attività produttive, che Botella svolge al fine di produrre l’oggetto-arte, è da lui ritenuto quasi più importante del prodotto finito in sé.
Bruno Botella sceglie la scultura come tecnica prediletta per l’espressione della sua ricerca, ma il concetto di scultura è nel suo lavoro completamente stravolto e rivalutato, creando delle opere assolutamente innovative e destabilizzanti anche per il pubblico stesso. Infatti, la volontà dell’artista è quella di smuovere delle reazioni nel fruitore che si rapporta con le sue opere, reazioni provocatorie, umoristiche, anche scioccanti.
Bruno Botella, per la prima volta quindi in Italia con una sua personale, ha modo di far conoscere meglio nel nostro Paese quelle che sono le sue intenzioni artistiche. Viene ospitato alla Fondazione Arnaldo Pomodoro presentando i lavori da lui realizzati tra gli anni 2012 e 2017. La Fondazione Arnaldo Pomodoro è il luogo perfetto per poter valorizzare e diffondere il lavoro così innovativo di Botella. Nata nel 1995 per volontà dell’artista Arnaldo Pomodoro è stata costituita con l’intento di accogliere le tematiche della nuova arte contemporanea e d’avanguardia, proponendo ad esempio mostre e incontri inoltre è luogo di studio e di confronto.
L’iniziativa di tenere questa personale si inserisce nel più ampio programma delle tre Project Room 2017, il cui progetto scientifico è curato da Simone Menegoi.
Tra le varie opere esposte, esempio della produzione di Botella possono essere: Qotrob, realizzata nel 2012, opera realizzata con plastilina mescolata con sostanze psicotrope, tale per cui chiunque tenti di plasmarla subisce allucinazioni; Oborot, eseguita nel medesimo anno, è un calco in silicone della testa dell’artista a cui sono rimasti attaccati i suoi stessi capelli, creando quindi una sorta di “scalpo” che turba lo spettatore; infine, si può citare la più recente Prognosticator del 2017, un acquario pieno di sanguisughe in cui Botella ha posto una scultura da lui stesso modellata, facendo sì che gli animali si potessero nutrire del proprio sangue.
L’esposizione è visibile gratuitamente fino al 20 dicembre presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro (via Vigevano 9, Milano) i giorni Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato dalle ore 14:00 alle ore 20:00.