Nemmeno i più importanti fautori del libro digitale potevano prospettare una situazione così tragica. Il 2017 registra una vera e propria battuta d’arresto per gli ebook, almeno fino ad oggi.
Certo, già da qualche anno Umberto Eco aveva prospettato ante litteram che niente poteva sostituire il libro cartaceo, una delle invenzioni più perfette create dall’uomo. Perché sì, esistono pochi oggetti al mondo che sono perfetti così come sono e di fronte ai quali non c’è perfezionamento che tenga. Eppure il progresso deve fare il suo corso e, nonostante tutto, rimane inarrestabile. E proprio significativamente uno scrittore come Verga, nella prefazione al Ciclo dei Vinti, parla proprio di “fiumana del progresso”, sottolineandone il carattere ineludibile. Il progresso è e rimane figlio del suo tempo. E così è arrivato l’ebook, il libro elettronico che ha fatto impazzire tutti. Ma le cose stanno davvero così?
A giudicare dal nostro Paese – ma il discorso potrebbe estendersi tranquillamente alla maggior parte dei paesi europei – l’ebook non ha mai vissuto una parabola felice e in Italia rimane fermo al 4% di vendita. I numeri parlano chiaro: 9 persone su 10 continuano a preferire il libro tradizionale a quello digitale.
Negli ultimi mesi del 2017, poi, la percentuale di vendita dell’ebook sembra essersi addirittura riabbassata, pur mantenendosi all’incirca attorno a questa cifra. Il mercato librario continua a essere governato dal libro tradizionale, ritenuto da molti insostituibile.
Le ragioni dello scarso successo degli ebook sono molteplici, anche se numerosi sono i vantaggi. Per prima cosa, nessuno sa che uno dei primi rudimentali ebook è stato progettato in Italia tra il 1992 e il 1993 da due giovani studenti, Franco Crugnola e Isabella Rigamonti, per la loro tesi di laurea al Politecnico di Milano, e venne chiamato significativamente INCIPIT. Eppure, nonostante questo, proprio in Italia l’ebook continua a vendere poco e in molti casi per niente, non riuscendo a sostituirsi, come molti desideravano, al libro cartaceo. A ben vedere l’ebook non è riuscito nemmeno ad affiancarlo. Basti pensare al fatto che la maggior parte delle vendite ebook riguardano la manualistica e i libri per le professioni. Solo in pochissimi casi, infatti, il lettore acquista in formato digitale un libro di narrativa. Il motivo? Spesso un libro di narrativa in uscita nelle librerie, costa appena qualche euro in più di quello venduto in formato digitale. Non c’è grande convenienza né un risparmio effettivo per il lettore.
Insomma, il lettore si trova di fronte ad un bivio: il libro cartaceo o il digitale? Che cosa fa pendere di più la bilancia da un lato che un altro?
Altro ostacolo al successo dell’ebook riguarda la necessità di specifici dispositivi. Infatti, l’ebook necessita sempre di un dispositivo specifico, oltre che di luce (qualora l’ebook non sia provvisto di un sistema di retroilluminazione) e di un libro da acquistare e scaricare. Gli eReader, i dispositivi creati per la lettura di testi in digitale, sono dotati di un sistema con batteria ad alta efficienza che, però, alla fine vanno sempre ricaricati. Il libro tradizionale continua ad aver bisogno solo di un po’ di luce e il più delle volte di un po’ di tempo a disposizione. Non si scarica ed è sempre lì, in qualunque momento il lettore sente il bisogno di leggere.
Altro elemento d’insuccesso, tenuto poco in considerazione ma altrettanto importante, riguarda il fatto che spesso il libro elettronico non prevede il reso. Il libro cartaceo, al contrario, può essere sempre rivenduto a un prezzo più basso e in caso di mancata vendita, entro certi limiti temporali, gode del diritto di resa. Tuttavia, è vero anche che Amazon sta cercando di ovviare al problema garantendo un rimborso entro 7 giorni dall’acquisto.
Altro aspetto importante riguarda il fatto che le piattaforme di vendita dei libri elettronici, primi tra tutti Amazon, conoscono l’identità del proprio lettore e i suoi gusti, la pagina a cui è arrivato e il tempo che ha impiegato per finire un libro. Per non parlare che, pur cercando di rimanere entro i limiti della legge, il colosso Amazon viene a contatto con una miriade di informazioni riguardanti la privacy del singole lettore, informazioni riguardanti soprattutto la lettura, le sue ricerche e le sue consultazioni.
D’altra parte i vantaggi sembravano compensare tutti questi “difetti”. Innanzitutto per la possibilità di self publishing data all’aspirante scrittore o presunto tale. L’auto-pubblicazione nell’editoria digitale presenta numerosi vantaggi rispetto all’editoria tradizionale e pertanto il mondo del libro elettronico diventa più accessibile. Altri vantaggi più concreti riguardano il prodotto ebook: leggero, maneggevole, facile da trasportare ma soprattutto dotato di una memoria capace di contenere un vasto numero di libri. Il dispositivo elettronico permette, infatti, di creare una vera e propria biblioteca virtuale in cui ogni libro è sempre a propria disposizione, a portata di un click.
Un aspetto importante riguarda la capacità di trasformazione ed evoluzione del libro. Molti libri permettono la lettura anche in condizioni di poca luce, in molti casi lo schermo si adatta alla luce dell’ambiente. L’eReader permette di ridurre o ingrandire il carattere del testo o anche di cambiare font; a volte usa dei sistemi vocali per riprodurre il testo, ideale per persone non vedenti, ipovedenti, per i dislessici e le persone anziane. Il problema è che in Italia pochissimi leggono e la fascia di età in cui si legge di più, rimane quella compresa tra gli 11 e i 14 anni (57,2%).
Altro fattore di successo riguarda la possibilità per ogni singolo lettore di acquistare e scaricare immediatamente un libro, in qualsiasi momento e da casa propria. La disponibilità degli ebook è quasi sempre illimitata e immediata. Il costo di un dispositivo ebook si ammortizza facilmente nel tempo, anche perché spesso i libri che si possono acquistare costano una cifra davvero irrisoria. Naturalmente qui si fa riferimento ai libri che non sono più soggetti ai diritti d’autore, come nel caso dei grandi classici: da Omero a Dante, da Foscolo a Leopardi, da Tolstoj a Cervantes e molti altri ancora.
Altri vantaggi riguardano il sistema di funzionamento dell’eReader che permette di tenere il numero delle pagine attraverso un segnalibro virtuale, permette di evidenziare o sottolineare parti interessanti e significative per il lettore. E ancora l’ebook permette anche di cercare il significato di una parola solo cliccandoci sopra, attraverso un sistema legato ai principiali dizionari, non solo di lingua italiana ma anche straniera. Secondo i dati riportati da Amazon, infatti, l’ebook spinge l’85% delle persone a cercare parole sul dizionario e, quindi, ad incrementare il proprio lessico. Stupefacente, non è così?
Tuttavia, a ben vedere, il libro digitale in Italia non riesce a vendere e, nonostante sia sul mercato da diversi anni ormai, continua a non registrare grandi progressi. Un passo in avanti è stato fatto qualche anno fa, grazie alla collaborazione dell’AIE per ottenere il ribasso dell’Iva sull’ebook, così come già sul cartaceo, al 4% e non al 22% come per la maggior parte dei beni di largo consumo. Negli ultimi anni, poi, è aumentata la diffusione di tablet e di smartphone con sistemi efficienti per la lettura digitale. Ma a questa diffusione ed innovazione tecnologica non è corrisposto uno sviluppo del mercato degli ebook in maniera proporzionale. Ma il problema forse sta a monte perché né l’innovazione né il ribasso dell’iva né i numerosi vantaggi offerti dall’ebook, possono creare lettori dal nulla.
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