I rapporti diplomatici fra India e Italia hanno radici molto antiche, risalenti a tempi immemorabili. Nell’ultimo periodo, poi, grandi imprese italiane come Piaggio, Montedison, Innocenti e Snam hanno accompagnato la sua crescita, ritagliandosi uno spazio di privilegio nelle contrattazioni economiche. Inoltre, i due paesi vantano anche una vicinanza letteraria, in quanto gli scritti dello stesso Mazzini sono stati letti e studiati dai padri promotori dell’indipendenza indiana, e molti degli intellettuali indiani hanno avuto, nel tempo, contatti e relazioni con l’Italia.
Questo grande patrimonio economico e culturale, sviluppatosi nel tempo e costato notevoli sforzi, è andato tuttavia a perdersi a fronte di distrazioni, superficialità e dissapori diplomatici. La percezione che il paese – in via di sviluppo costante e finalmente allineatosi, anche economicamente, a livello nazionale su una serie di questioni di natura fiscale e commerciale (prima fra tutte l’introduzione del regime unico IVA, fino a qualche anno un’utopia in India) – ha dell’Italia, attualmente, è di uno Stato posto ai margini delle principali contrattazioni economiche, che non può essere un interlocutore tanto valido quanto i maggiori paesi europei (Gran Bretagna, Francia, Germania ecc.) e i colossi americani, russi e cinesi. In aggiunta a questo, la vicenda irrisolta dei marò, il cui lodo arbitrale dovrebbe tenersi fra circa un anno, non ha aiutato a migliorare la situazione, e ha anzi inasprito le posizioni di entrambi i paesi, chiusisi in rivendicazioni nazionaliste e rigide trattative.
A conti fatti, attualmente l’India è un partner economico secondario per l’Italia e, vista anche la notevole crescita dell’ex colonia britannica sarebbe ora più che mai necessario rafforzare i rapporti economici e rendersi un interlocutore valido e autorevole, risolvendo i noti dissapori e ricucendo vecchie ferite. Il primo passo, per l’appunto, sarebbe proprio risolvere diplomaticamente, e non tramite un arbitrato, la vicenda dei marò, in modo da dare un segnale di rilancio dei rapporti e creare una valida base per successivi accordi economici.
Se volete sapere qualcosa di più sull’India, venite a trovare Lo Sbuffo il 2 dicembre alla Casa dei Diritti! Aroti Bertelli, una ragazza indiana adottata in Italia, verrà a parlarci della sua storia, della sua identità costantemente divisa tra questi due bellissimi paesi e del suo lavoro svolto per diffondere la cultura dell’adozione. Vi aspettiamo!