Tutti gli appassionati di moda conoscono Terry Richardson, uno dei più famosi fotografi di questo secolo, e le sue fotografie a sfondo bianco. Il suo nome è attributo a moltissimi editoriali sui più importanti fashion magazine e anche a diverse campagne pubblicitarie, ultima di queste quella per Valentino. Il suo stile è esplicito: le modelle sono fotografate in déshabillé, in intimo o completamente nude, e spesso compare anche lui stesso nudo nelle immagini, accanto ai suoi soggetti.
Novembre è il mese contro le violenze e gli abusi sulle donne, e purtroppo quest’anno coincide con l’ondata di accuse di abusi da parte di diversi personaggi del cinema e dello spettacolo, primo fra tutti il produttore cinematografico Harvey Weinstein, denunciato da diverse attrici per le sue molestie.
Nell’ambiente della moda, era risaputo che Terry Richardson avesse un comportamento sessualmente inappropriato sul set dei suoi servizi fotografici. Nonostante tutti fossero a conoscenza di ciò, il fotografo ha continuato ad esercitare la sua professione, dirigendo video musicali (Wrecking Ball di Miley Cyrus in cui la cantante appare nuda e XO di Beyoncé), scattando campagne pubblicitarie per i più famosi designer, e fotografando soggetti del calibro di Barack Obama e Oprah Winfrey.
La maggior parte degli episodi di molestie attribuitegli risalgono a molti anni fa, ma sono riemerse in questi giorni sulla scia delle rivelazioni su Harvey Weinstein. Marie Claire Australia ha stilato una lista delle donne che l’hanno denunciato: la modella Liskula Cohen ha affermato che nel 2001 si è ritrovata costretta ad abbandonare il set perché il fotografo la faceva sentire come una prostituta.
“This monster has brought me so much unhappiness in my life from one photo shoot. You may think that is crazy, but it’s true.”
Gabriela Johansson, nel 2005, ha dichiarato di essere stata forzata a posare nuda per un servizio fotografico, con la promessa da parte di Richardson di ottenere un lavoro da modella. A questo episodio si susseguì la denuncia da parte di quest’ultima per truffa, violazione della privacy e violazione del contratto. Un’altra donna riportò un fatto accaduto ad un’apertura di un ristorante, durante il quale il fotografo la invitò a casa sua per uno shooting e, una volta lì, le si avvicinò al viso con le parti intime, con sempre più pressione, facendole capire di volere del sesso orale per riprenderlo con la videocamera.
La lista continua, è lunga, e piena di episodi simili: molte sono le giovani donne che hanno denunciato la richiesta – anzi, la pretesa – di posare in atteggiamenti equivoci e di avere rapporti sessuali con lui, il tutto con la macchina fotografica davanti. Alcune dichiarano che durante i servizi, all’improvviso si ritrovavano di fianco il fotografo che gli chiedeva, per una migliore riuscita dello shooting, di toccargli il pene.
Il fotografo si difende dicendo che tutti gli atteggiamenti espliciti e con riferimenti sessuali sul set, sono stati consenzienti, e che quindi non c’è mai stato nessun abuso. La sua portavoce dichiara che Terry Richardson è un artista noto per i suoi contenuti sessualmente espliciti, quindi i soggetti ritratti hanno partecipato consensualmente a ciò.
Alla luce di queste accuse, il vicepresidente esecutivo di Condé Nast – che possiede le maggiori riviste di moda, tra cui Vogue, Vanity Fair, GQ, Glamour, e Wired – ha dichiarato che il gruppo non collaborerà più con Terry Richardson e che tutti i lavori in corso o non ancora pubblicati del fotografo saranno immediatamente cancellati e sostituiti da altro. Anche Valentino ha deciso di agire in conseguenza a queste accuse, rimuovendo, per ora, solo il nome e il tag dell’artista dalle foto su Instagram della campagna pubblicitaria scattata a luglio 2017, mentre le foto rimangono ancora sul web e affisse sui muri delle città (solo a Milano, in Piazza San Babila, ci sono una decina di cartelloni). Sicuramente il brand non collaborerà più con “Uncle Terry”, così come Bulgari, la quale aveva ingaggiato Richardson per la sua ultima campagna con Bella Hadid, e Diesel.
Non ci sono nuove accuse riguardanti episodi di molestie recenti, infatti Richardson aveva già risposto difendendosi dalle precedenti denunce affermando che quello fosse il suo modo di lavorare e che i soggetti erano perfettamente consapevoli e consenzienti, avendo firmato anche un contratto. Per molti queste risposte sono un modo per nascondersi dietro l’arte, una scusa bella e buona.
Ma che necessità ci sarebbe, soprattutto perché queste accuse arrivano da diverse persone, di affermare fatti non veri?
Finalmente il mondo si sta rendendo conto di quante cose succedano dietro le quinte nel mondo dei potenti, e finalmente le vittime stanno trovando il coraggio di parlare e di denunciare fatti recenti e non.