Si è conclusa ieri 19 novembre la sesta edizione di BookCity. Il bilancio è sicuramente positivo. Questi quattro giorni hanno registrato un notevole afflusso di pubblico e soprattutto un generale entusiasmo. Milano ha dimostrato ancora una volta di essere un fervido centro culturale con un occhio di riguardo al mondo dell’editoria. Nella giornata conclusiva, noi de Lo Sbuffo abbiamo girato per la città gustandoci gli ultimi incontri di BookCity 2017. Ecco com’è andata.
Alle 10:30 si è tenuto, alla Sormani, un incontro dal titolo eloquente: Leggere in biblioteca al tempo del digitale. Smartphone ed Ebook hanno sicuramente cambiato le nostre vite. Quale può essere dunque il ruolo della lettura oggi? Possiamo ancora considerarla una forma di conoscenza?
La tecnologia e il futuro hanno fatto da protagonisti anche in un suggestivo incontro dedicato all’opera e alla figura di Philip Dick: Androidi, replicanti e altre vite sintetiche. Scrittore complesso e tormentato, Dick è noto al grande pubblico per aver ispirato il film Blade Runner. Le sue riflessioni restano fortemente attuali e il recente Blade Runner 2049 ne è una conferma.
Un altro autore di fantascienza, Aldous Huxley, è stato al centro di un’interessante evento promosso da Quarta di Copertina. Prozac racconta la presenza degli psicofarmaci nella letteratura. Da Brave New World a George Saunders gli psicofarmaci, sia veri che inventati, sono spesso stati i protagonisti di numerosi romanzi.
Molti nomi importanti hanno animato, al Parenti, una maratona dedicata ai classici. I tanti ospiti coinvolti hanno raccontato il loro rapporto con quei libri che hanno in qualche modo cambiato le loro vite. Dall’Odissea fino ad Harry Potter.
Abbiamo rivolto le nostre attenzioni anche alla musica. Alla Scala, infatti, Alberto Mattioli e l’assessore alla cultura Del Corno hanno presentato ad un pubblico di giovanissimi l’opera che inaugurerà la stagione operistica 2017-2018. Si tratta dell’Andrea Chénier, di Umberto Giordano. E’ stata anche l’occasione per parlare di Under30, un progetto rivolto ai giovani che prevede abbonamenti a prezzi ridotti per gli spettacoli della Scala.
Due nomi di spicco della narrativa italiana hanno discusso, al BASE, di scrittura. Parliamo di Licia Troisi, scrittrice fantasy, e di Roberto Recchioni, fumettista e curatore editoriale di Dylan Dog. I due ospiti si sono confrontati sull’importanza di una storia, sul bisogno di raccontare e sul difficile rapporto con i propri personaggi.
Altri nomi importanti alle 13, al Castello Sforzesco. Walter Veltroni ha presentato, insieme a Massimo Gramellini e Claudio Bisio, Quando, il suo ultimo romanzo. La bizzarra vicenda del protagonista offre l’occasione per mettere a confronto due epoche diverse della storia politica italiana.
La giornata ha visto anche incontri dai contenuti più impegnati e attuali. Per esempio alla Triennale, alle 14:30, ha avuto luogo un confronto sul problema del sistema carcerario. Una filosofa, un architetto e una sociologa hanno dibattuto sulle possibili soluzioni per rendere la detenzione una reale occasione di recupero e reinserimento nella società.
Al Castello Sforzesco, invece, ci si è concentrati su un altro problema di stretta attualità. Personalità del calibro di Mara Maionchi e Tiziana Ferrario sono intervenute in un incontro volto a denunciare la discriminazione della donna nella nostra società. Impossibile tacere sui recenti casi di molestie. Da un lato bisogna incoraggiare le donne alla denuncia, e dall’altro è necessario educare gli uomini al rispetto.
Non potevamo certo perderci Peter Cameron. Al MUDEC, lo scrittore americano ha dialogato con Matteo Bianchi. Un’ottima occasione per ripercorrere la carriera dell’autore di Un giorno questo dolore ti sarà utile, dagli esordi fino ai progetti futuri. Cameron si è lungamente soffermato sul rapporto col cinema e sulla trasposizione, non sempre facile, sul grande schermo dei suoi romanzi.
Scrittura ed editoria sono anche alcuni dei temi trattati da Michela Murgia e Giacomo Papi in un incontro che ha presentato il progetto Typee, ovvero una piattaforma di scrittura online. In un epoca in cui, nonostante tutto, si scrive molto, autori o aspiranti tali tendono a sorvolare il filtro dell’editoria. La Murgia, invece, ribadisce l’importanza del ruolo editoriale che deve costituire quasi un terzo occhio, necessario e professionale.
Come nelle giornate precedenti, anche ieri è stata dedicata una particolare attenzione alla Russia sovietica. In occasione del centenario della nascita di Solzenicyn Einaudi ha proposto una nuova traduzione, integrale e non censurata, di Una giornata di Ivan Denisovic. Sono state così rievocate le vicissitudini editoriali di un’opera che ancora oggi rappresenta un importante testimonianza della dittatura comunista.
Ci siamo inoltre concessi un viaggio letterario nella remota Islanda. Al Parenti è stato presentato Atlante leggendario delle strade d’Islanda, di Jòn Hjalmarsson, un’atipica guida di viaggio nei mitici e fantastici territori del folklore islandese.
Sempre al Parenti si è conclusa ufficialmente questa sesta edizione di BookCity. In una serata intima, ironica e leggera si è reso omaggio al grande Umberto Eco. Nel presentare Sulle spalle dei giganti, raccolta di saggi postuma, Mario Andreose ha dialogato con Natalia Aspesi, Marco Belpoliti e Vincenzo Trione mettendo in luce alcuni aspetti del pensiero di Eco, dal rapporto con la tradizione dei “giganti” ad alcune riflessioni sull’arte. La serata è stata condita da video inediti e dalle letture di Michela Cescon, che hanno strappato più di un sorriso, divertito e anche commosso, al numeroso pubblico del Parenti.
BookCity 2017 è terminato così, con numeri da capogiro. Basti pensare ai più di mille eventi concentrati in soli quattro giorni. L’appuntamento è ovviamente all’anno prossimo, 4-8 novembre, sicuri di assistere ad una festa come lo è stata questa sesta edizione. Noi ci saremo.
Articolo scritto da: Michele Scandamarro, Sara Ballabio, Martina Fumagalli, Laura Brusa, Pamela Resta, Federico Colombo, Alessandro Zambruno
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