BookCity 2017 è oramai decollato e anche la terza giornata è, purtroppo, giunta al termine. Noi de Lo Sbuffo, come gran parte della popolazione lombarda, stiamo subendo il fascino di una manifestazione che ostinatamente e con coraggio vuole fare della cultura il fiore all’occhiello della metropoli milanese. Vi raccontiamo, di seguito, gli eventi che più ci hanno colpito nella giornata di ieri.
In mattinata siamo stati nella storica Biblioteca Sormani, dove si è svolto l’incontro “Ci sono degli estranei tra noi: un padre e una figlia alle prese con la rete”. Alessandro Curioni e la figlia Bianca hanno presentato il libro Questa casa non è un hashtag e hanno discusso insieme ad Annarita Briganti, giornalista culturale di Repubblica e scrittrice, di tematiche ad esso collegate. Curioni è un grande esperto di sicurezza informatica e nel corso dell’evento ha descritto gli effetti controproducenti dell’uso degli smartphone nella già difficile comunicazione tra genitori e figli. In seconda battuta l’autore del libro ha voluto sottolineare l’importanza di un uso consapevole del mezzo Internet, che nasconde molti più pericoli di quelli che potremmo pensare.
Nel pomeriggio, invece, ci siamo dedicati con particolare attenzione agli eventi svoltisi in Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che hanno visto succedersi celebri personalità della cultura e della politica, tra le quali spiccano Marco Cappato e Michele Serra. Il primo – esponente dei Radicali e fervente sostenitore dell’eutanasia legale – ha presentato a BookCity il suo libro Credere Disobbedire Combattere e approfittando dell’attuale centralità del dibattito intorno all’eutanasia ha parlato, tra le altre cose, dei casi di Dj Fabo e di Welby e della differenza tra sospensione delle cure e suicidio assistito. Nel corso dell’evento, l’intervento di Cappato ha virato sempre più verso una direzione politico-sociale ed egli è arrivato, in chiusura, a denunciare le contraddizioni della politica italiana e a rivendicare l’importanza della legalizzazione delle droghe per contrastare la criminalità e salvaguardare la salute di molti.
Michele Serra, invece, ha promosso in Fondazione Feltrinelli la sua ultima fatica editoriale Il Grande Libro delle Amache, una raccolta dei suoi corsivi più riusciti da venticinque anni a questa parte, da quando cioè ha iniziato a militare nel mondo del giornalismo dapprima nell’Unità e poi, dal 2011, per Repubblica. L’intervento di Serra si è contraddistinto per l’ironia con la quale il giornalista passa in rassegna diversi aspetti della sua carriera e della sua professione, che lo porta ogni giorno a confrontarsi con le sue opinioni sul mondo e con le parole da scegliere per raccontarle. Hanno preso parola, nel corso dell’evento, anche lo scrittore Maurizio Maggiani e il vignettista Francesco Altan. Maggiani ha detto dell’amico Serra: “Michele è un soldato, il suo lavoro è il lavoro del soldato che ogni mattina si reca al posto di guardia e inizia il servizio. Michele è una sentinella di cui ti puoi fidare, perché c’è sempre. Questo è eroismo”. Il ben più timido Altan, invece, ha ribadito quanto per lui sia di gran lunga più naturale l’atto del disegnare che quello dello scrivere e ha discorso con Serra della difficoltà del loro lavoro di osservatori attenti.
Qualche minuto più tardi, sempre nello stesso edificio, abbiamo assistito ad un evento intitolato LGBT. La Rivoluzione Pacifica. Al centro dell’incontro due personaggi molto interessanti: l’attivista LGBT e scrittrice Monica Romano e lo scrittore Anton Emilio Krogh. L’evento è stato un’occasione unica per presentare i romanzi, intitolati rispettivamente Gender (R)Evolution e Come me non c’è nessuno. Diario di un sogno. Oltre a raccontare trame e aneddoti relativi ai loro scritti, però, i due autori si sono sottoposti ad un’intervista doppia che ha portato il numeroso pubblico a interrogarsi sulle questioni dell’identità di genere, dei diritti, della libertà. Quella libertà aspettata, conquistata e difesa, giorno dopo giorno.
Dopo una giornata di incontri così impegnati e impegnativi, ci siamo concessi un viaggio attraverso le evasioni oniriche e fantastiche di Borges e Lovecraft, grazie all’evento “Apocalissi Oniriche”, tenutosi presso la Scuola di Traduttori e Interpreti Alviero Spinelli e interamente dedicato al profilo di questi due scrittori d’importanza monumentale.
Se ancora non siete stati a BookCity, avete tutta la giornata di domani per rimediare. Noi de Lo Sbuffo ci saremo.
Articolo scritto da: Michele Scandamarro, Alessandro Zambruno, Federico Colombo.