FRANCA SOZZANI: CREATRICE E RIVOLUZIONATRICE

Scomparsa prematuramente all’età di 66 anni a dicembre 2016 dopo una lunga malattia, Franca Sozzani è rimasta nella memoria di tutti gli appassionati di moda come la più straordinaria direttrice editoriale che Vogue Italia abbia mai avuto.

Il figlio, Francesco Carrozzini, così la descrive in un’intervista per il numero di settembre di Vogue:

“Franca non è stata tanto una giornalista di moda quanto una pensatrice che ha riscritto le regole del gioco, ha insegnato a pensare, anzi a ripensare, e lo ha insegnato non solo alla gente del suo business ma anche di altri mondi – la musica, il cinema, le news – che ha saputo contaminare.  Ha reinventato tutto, ha osato a costo di rischiare il posto di lavoro”.

Come ebbe inizio la sua grandissima carriera?

Dopo una laurea in lettere all’Università Cattolica di Milano all’inizio degli anni Settanta, il primo approccio alla moda di Franca Sozzani fu da Vogue Bambini, e poi, nel 1980, in veste di direttrice di Lei, una rivista per giovani lettrici. Nel 1988 è direttrice editoriale di Vogue Italia e dal 2006 anche di L’Uomo Vogue.

Ha avuto, tra i suoi tanti talenti, l’abilità di essere anche una talent scout, inventando una nuova generazione di fotografi. I primi ad avere la sua fiducia, quando ancora lavorava per Lei e non aveva abbastanza fondi per ingaggiare i fotografi di punta di quel periodo, furono Peter Lindbergh, Paolo RoversiHerb RittsSteven Meisel e Max Vadukul.

È quando diventa direttrice di Vogue Italia che il suo talento rivoluzionario esplode: è stata la prima a commissionare servizi fotografici controversi a fotografi influenti, usando la rivista come manifesto per mettere in luce i diversi problemi della società (problemi ambientali, razzismo, guerra, ineguaglianza e chirurgia plastica) e creando accesi dibattiti non solo in Italia, ma anche e soprattutto negli Stati Uniti.

Alcuni dei lavori più rivoluzionari sono, per esempio, il servizio per il numero di Agosto 2010, in cui una modella viene fotografata da Steven Meisel nelle vesti di un volatile, ricoperto di petrolio, precipitato su un tratto di costa inquinato. Poche settimane prima, infatti, ci fu una fuoriuscita di petrolio da una nave petroliera nel Golfo del Messico.

Oppure il servizio uscito sul numero di Luglio 2005, sempre scattato da Steven Meisel, il cui soggetto è l’abuso di chirurgia plastica, chiamato appunto “Makeover Madness“, con Linda Evangelista come protagonista nelle vesti di una “pazza” per i ritocchi.

Questi sono solo alcuni esempi significativi del grandissimo estro rivoluzionario della Sozzani.

A lei sono dedicati i premi dei Green Carpet Fashion Awards, tenutisi a settembre 2017, e il Franca Sozzani Award al Festival del cinema di Venezia, in onore del suo impegno nella scoperta e nella promozione di nuovi talenti.

Può tornare utile sapere che…

…dal 16 al 19 novembre a Milano si terrà il Photo Vogue Festival, all’interno del quale verranno esposte le fotografie dei diversi servizi fotografici rivoluzionari proposti dalla Sozzani durante il suo periodo di direttrice editoriale di Vogue Italia. La mostra sarà divisa in tre parti:  le collettive Fashion & Politics in Vogue Italia PhotoVogue/Visions presso Base Milano, e una monografica di Paolo Roversi a Palazzo Reale.

 

 

FONTI:

vogue

Vogue Italia Settembre 2017

rivistastudio

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