Tutti pazzi per la luna

“Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna?”

Inizia così “Canto notturno di un pastore errante dell’ Asia”, composizione scritta dal poeta recanatese Giacomo Leopardi, e si rivolge alla Luna, il nostro satellite argentato.

Negli anni molte opere sono state dedicate a questa grande sfera e in questo articolo proveremo a porre l’accento su due arti, la pittura e la scrittura: vedremo come possono essere accostate e come possono completarsi a vicenda.

Il primo dipinto di cui parliamo è del 1797 di William Turner, “il pittore della luce” che con “Chiaro di luna” rappresenta un paesaggio marino in cui i colori del mare e quelli del cielo si confondono. I contorni sono sfocati e la luna è così luminosa da sembrare quasi un sole mentre sorge. I colori ocra e dorato suscitano un sentimento di tranquillità nello spettatore.

William Turner Chiaro di luna

 

Forse Haruki Murakami, scrittore giapponese, immaginava proprio questo dipinto mentre scriveva

“una solitudine pura e una pace profonda. Le cose migliori che la luna potesse offrire agli uomini”.

Famosissimo, invece, è il dipinto conservato nel Museum of Modern Art di New York, realizzato nel 1889 da Vincent Van Gogh: La notte stellata.
Se in primo piano è presente un cipresso, ciò che cattura l’ attenzione dello spettatore è il cielo. Gli astri si presentano come punti fermi ed emano una potenza cromatica che dal centro si dilata creando dei vortici. Il colore del cielo è un impasto di linee nere e azzurre. L’oscurità del villaggio è contrapposta alla luminosità della Luna e di Venere.

Van Gogh La notte stellata

Chateaubriand, politico e scrittore, uno degli esponenti del Romanticismo letterario francese, scrive:

“Ero sotto un cielo risplendente di stelle con la luna in mezzo al firmamento in un mare senza sponde. Mai, oh signore, mi ha turbato come in quella notte, in cui sospeso fra il cielo e il mare avevo l’immensità sopra e sotto di me”;

Che Van Gogh stesse guardando il cielo con gli stessi occhi di Chateaubriand?

L’ ultimo dipinto, “La Robe du Soir” di Magritte, del 1955, rappresenta un paesaggio marino, in cui la Luna a falce rivolta a Levante si staglia sul blu del cielo privo di stelle. In basso vi è rappresentata una giovane donna di spalle. È esaltato il carattere misterioso del dipinto e viene posto l’accento sul paesaggio che l’osservatore contempla. La donna è ritratta nuda perché il suo abito sono il cielo e il mare, ed è probabile che la donna abbia appuntamento proprio con la Luna.

Magritte La robe du soir

“La luna è una compagna fedele. Non va mai via. È sempre di guardia, risoluta, ci conosce con il buio e con la luce, e come noi è in continua trasformazione. Ogni giorno è una visione diversa di sé stessa. A volte tenue e pallida, altre intensa e luminosa. La luna sa cosa significa essere umani. Soli. Butterati dalle imperfezioni”

è questo aforisma di Tahereh Mafi, scrittrice statunitense, che si adatta a un dipinto che esalta l’esitante e incerto carattere della natura umana.

Infine, le parole di Carlos Saavedra in Weiss:

“Come fa la luna a non elevare il cuore di un poeta, se riesce ad innalzare il mare”

… quali emozioni vi fa provare la nostra dolce Luna?

 



 

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