Il nuovo libro di De Luca, in collaborazione con l’artista Alessandro Mendini, continua la grande tradizione la quale vede nell’arte e nella letteratura il binomio perfetto. Diavoli custodi, scritto che viene al mondo dai disegni di un bambino, sembra voler essere una guida per l’uomo fragile del nostro millennio, percorso che insegna a fuggire tutti quei mostri che da piccoli trovavamo sotto il letto e che ora ci attanagliano il petto.
In foto, Giotto – Caccia ai diavoli da Arezzo
E’ dai disegni di Pietro che nasce un libro eccezionale, che affianca a trentasei racconti di Erri De Luca altrettanti disegni dell’artista Alessandro Mendini, racconto in cui parole ed immagini stabiliscono un dialogo che arriva dritto nell’animo di chi legge.
Paure, tormenti, angosce che prendono vita tramite le illustrazioni e che hanno voce grazie alle parole.
Un libro che parla di mostri reali, orrore che non smette mai di esser l’ombra che si riflette quando camminiamo, almeno fin quando non siamo noi stessi a liberarcene.
Immergersi nella lettura di queste pagine è come intraprendere un viaggio, percorso spirituale in cui abbiamo sempre i nostri mostri ad alitarci sul collo, ma che ci conduce poi a “riveder le stelle” dopo cotanta oscurità.
Parole e immagini che ci mettono a nudo, le quali ci consegnano la realtà nella sua intera brutalità, disincanto e demistificazione dell’infinita gioia giovanile, ma che nel contempo ci consegnano il segreto ultimo per tenere a bada queste “terrestri mostruosità“.
In conclusione, cosa può essere quest’opera, se non un messaggio di speranza per questi nostri secoli bui?
Un’ancora di salvataggio per questo uomo nuovo creato dalla mutevolezza del tempo, fragile fino allo sfinimento ma sprovvisto dei mezzi necessari per uscire dalla selva oscura in cui è rimasto prigioniero e tramutare la propria fragilità in arte e vita.
Fonti: Erri De Luca, Diavoli custodi.