Come Dio comanda è un romanzo di Niccolò Ammaniti del 2006 e che vinse il Premio Strega l’anno seguente.
Nell’opera si intrecciano le vite di molteplici personaggi: Rino Zena e il figlio Cristiano, gli amici Danilo Aprea e Corrado Rumitz chiamato comunemente Quattro Formaggi in virtù della sua pizza preferita e, infine, l’assistente sociale che si occupa della famiglia Zena, Beppe Trecca.
Le pessime condizioni economiche sono alla base del romanzo e filo portante delle azioni dei personaggi. Le vicende si svolgono in un paese industrializzato del Nord Italia. Il rapporto che lega padre e figlio è altalenante: Rino è un padre single, alcolizzato, talvolta violento e imprevedibile. È solito chiedere a Cristiano di compiere azioni impensabili per un ragazzino di soli tredici anni e questo crea in Cristiano disagio e rabbia verso il padre, ma ciò è compensato dalla premura con cui l’ha cresciuto. Il rapporto amore – odio tra i due verrà consolidato e regolarizzato nel finale quando Cristiano, mal interpretando le vicende accadute, cercherà di proteggere il padre da un crudele destino. Nonostante i caratteri contrastanti e ribelli, i due personaggi si completano: l’uno è tutto per l’altro.
La condizione del personaggio di Quattro Formaggi è continuamente in declino. I problemi mentali portano Quattro Formaggi a vivere in una realtà parallela in cui le sue azioni sono imposte direttamente da Dio. In questa realtà tutto è giustificato dal volere di un’autorità superiore. Ossessionato da una pornostar di nome Ramona, l’uomo arriva a violentare una giovane adolescente in cui rivede l’amata attrice finendo per ucciderla spaccandole la testa con un sasso. Successivamente Quattro Formaggi prevede l’omicidio di Rino, l’unico a essere a conoscenza dell’accaduto, per paura di essere smascherato e denunciato. Nel corso dell’intreccio, Quattro Formaggi subisce un cambiamento comportamentale che lo porta a procurarsi un nuovo soprannome, degno delle sue gesta: l’Uomo delle Carogne. Dopo aver fallito il tentato omicidio di Rino, cerca invano di suicidarsi.
Anche lo stato di Danilo Aprea è in continuo regresso. La sua dipendenza dall’alcol è sopraggiunta dopo la morte della figlia Laura e il conseguente divorzio. A differenza di Quattro Formaggi, le azioni di Danilo hanno breve durata a causa della sua morte dovuta allo schianto contro un palo per la guida in stato di ebbrezza.
La rabbia verso la realtà circostante accomuna l’esistenza di questi uomini, in continua lotta contro il mondo e contro le loro attuali condizioni.
Le vicende di Beppe Trecca sono diverse. Nonostante la sua occupazione lo porti ad aiutare bambini in difficoltà, Beppe si sente continuamente a disagio con tutti e in particolar modo con il suo migliore amico, Mario, a causa dell’amore profondo che prova nei confronti della moglie. La voglia di lottare per i suoi sogni e la determinazione lo hanno abbandonato fino a quando viene a sapere che il suo amore è corrisposto. Dopo svariate vicissitudini, imparerà a combattere per avere il suo lieto fine.
Il libro si snoda in due parti, prima e dopo la notte in cui avvengono le azioni determinanti per lo sviluppo della trama: lo stupro di Fabiana, la morte di Danilo Aprea, la notte in cui Beppe e Ida si sono uniti e il coma di Rino. La prima parte in cui l’autore rappresenta le vite deludenti dei personaggi è abbastanza piatta, non c’è alcun gesto determinante o scioccante, ma quest’assenza di fatti fortemente significativi della prima sezione si colma nella seconda in cui tutto accade.
Lo stile brusco e popolare è in linea con le peculiarità dei personaggi, con il mondo in cui essi vivono e con le tematiche estremamente attuali: la disoccupazione e il conseguente disagio economico, le problematiche mentali che comportano terribili eventi. Tutto ciò suscita nel lettore una grande empatia che porta il pubblico a continuare ininterrottamente la lettura, pertanto l’opera è estremamente consigliata a chiunque voglia capire una parte di popolazione di cui solamente pochi coraggiosi parlano.
FONTI
N. Ammaniti, Come Dio comanda, Mondadori, 2006