L’estate 2017 ce la ricorderemo come l’estate di Carletto e Franchino, ovvero Carl Brave x Franco 126. Questi due ragazzi romani sono arrivati da Trastevere con la loro 126 Love Gang e nel giro di un anno sono passati da Youtube ai pienoni di Milano, Roma e non solo.
Perché piacciono così tanto, e a così tanti? Al loro concerto del 30 agosto, la loro seconda apparizione al Magnolia dopo il Mi Ami di fine maggio, c’era la fauna eterogenea dei concerti dei grandi nomi, gente che troveresti a sentire Tiziano Ferro a San Siro. Gente in tuta, gente con gli occhiali da sole, gente che si stava pentendo di aver messo le slip-on. Tutti lì per loro, un nome che un anno fa nemmeno era mai stato scritto su una pagina web, visto che il loro primo “singolo” ante litteram, Solo guai, è uscito su YouTube il 19 settembre 2016.
La ricetta è semplice: prendi due ragazzi della città con più storia al mondo, falli crescere nel quartiere più folcloristico, lascia che scrivano una cinquantina di barre non necessariamente in rima e le mettano su produzioni di uno di loro infarcite di elementi che, tutti insieme, fanno quasi storcere il naso nel 2017: suoni molto poco elettronici, snare semplici, chitarra, contrabbasso, grancassa, tromba e sax, il tutto molto cadenzato a dare una sensazione di downtempo. Fatto? Bene, hai ottenuto il gruppo che è sembrato a tutti l’anello di congiunzione tra il cosiddetto indie italiano e il rap nostrano.
A sentirli a fine maggio, al Mi Ami, non eravamo in pochi. E molti si guardavano intorno pensando “Oh, non siamo i quattro gatti che pensavo saremmo stati”. Loro sul palco avevano la voce un po’ stridula, probabilmente per l’emozione, in contrasto coi vocioni che tengono quando cantano (o meglio parlano) sulle loro strumentali. Ai live suonano con una vera band: batteria, chitarre, contrabbasso e tromba\sax. E autotune. Poco importa se la voce non è fedele al registrato: va benissimo così.
Io personalmente li ho scoperti ad aprile e non ho potuto fare a meno di ascoltarli in ripetizione per tre mesi, portandomeli anche in vacanza e aspettando freneticamente il 30 agosto per sentirli di nuovo (anche se, a conti fatti, il sovraffollamento di persone mi ha fatto preferire il concerto di fine maggio).
Dopo il primo album Polaroid, raccolta dei singoli usciti sul canale YouTube, hanno sfornato altri due inediti, Medusa e Che regazzina, intervallati da Barceloneta con Coez, che ha spopolato assieme a Pellaria nelle storie Instagram nostre e dei nostri amici. Vedremo se continueranno a pubblicare con la stessa verve di prima, evolvendo lo stile o mantenendosi fedeli. La sensazione è che con un altro paio di uscite azzeccate potremmo ritrovarli in rotazione tra un anno nelle nostre stazioni balneari. Sempre che loro ci vogliano andare.
Credits: foto di @Beatrice Chima e @Jack Foto – copertina