L’Espace Densan è un’associazione che si occupa di promuovere la manifattura e la manodopera giapponese. Attraverso una partnerariato con il Ministero dell’Economia, dello Sviluppo e dell’Industria giapponese si occupa di promuovere l’artigianato giapponese.
Per l’occasione è stata allestita un’installazione di design giapponese alla Maison Wa, una galleria che promuove lo stile artistico nipponico. In particolare lo spazio viene dedicato al «Papier Washi», ovvero una particolare tipo di carta solida utilizzata, e modellata, per creare manufatti. Proveniente da una tradizione millenaria, la carta giapponese viene ottenuta dalle fibre naturali e successivamente sottoposta a dei trattamenti che la rendono una polpa pronta da modellare. Naturalmente solida e brillante, veniva anticamente utilizzata dalla famiglia regale per usi quotidiani ma, come dimostrano questi artigiani, si presta anche alla creazione di lampade ed altri oggetti di design o di uso quotidiano.
Dall’arte al design, il «Washi» può essere plasmato in moltissime forme, come per esempio l’uso che ne fa il deisgner Taniguchi Aoya Washi che ha creato una serie di luminarie servendisi della carta giapponese sferica, effetto ottenuto attraverso la tecnica del lissaggio in tridimensione. I motivi utlizzati sono naturalistici, come per esempio le nuvole, in modo da creare un senso di tranquillità anche allo spettatore.
Interessante anche la tecnica utilizzata da Sekishu Washi Kubota. Il tipo di carta che utilizza l’artista viene prodotta a mano da più di 1300 anni e il suo atelier, oltre alla fabbricazione della carta tradizionale dà vita anche a nuovi tipi di carta per decorazioni interni noti per le loro fantasie integrate in filigrana per serigrafia.
Oki Sato (studio Nando) si occupa invece di modellare il semi-wrinkle washi, carta modellata attraverso la tecnica del lissaggio in tridimensione priva di qualsiasi traccia di giuntura. Questa particolare tecnica mette in valore le caratteristiche della carta giapponese. La sua bellezza è espressa dalla forma sferica e dai riflessi della luce sulla sua superficie.
Come dimostrano i numerosi artisti, la carta Washi prende assume il ruolo di un materiale plasmabile a tutti gli effetti. Assumendo le stesse caratteristiche del vetro o della ceramica mostra le sue potenzialità in una versatile giocosità. L’effetto ottenuto è quello di una minimale eleganza. Lo dimostrano anche i celebri Koyori Washi, gli arazzi dalle grandi dimensioni. Il Koyori Washi si ottiene da una tecnica che unisce il koyori, carta intrecciata, e il materiale ottenuto dalla pianta del gelso, utlizzato a sua volta per creare la carta giapponese (il washi). Le differenti ondulazioni del gelso permettono una smisurata varietà di espressioni.
Per la stesura dell’articolo sono stati utilizzati i materiali forniti all’esposizione.
Nell’articolo sono presenti le foto scattate dall’autore.