Che cosa? Angelo Accardi. Lost and Found. Dove? Galleria VS ARTE, Milano. Quando? Fino al 4 novembre 2017. Perché? Commistione tra classicismo, realismo, surrealismo e simbolismo.
Le diciotto opere realizzate ad hoc per l’esposizione descrivono un mondo inquieto ed incomprensibile, ma di fronte ad esse nascono infinite riflessioni.
Tramite l’accostamento continuo di poli opposti (classicismo-simbolismo, reale-surreale) e l’utilizzo di più tecniche per ogni opera (per esempio pittura e scultura), si crea una vera e propria provocazione.
Immersi nella calma di un museo, di una casa o di scorcio cittadino, troviamo figure reali, struzzo e rinoceronte, oppure irreali, ma estremamente moderne come i minions.
La cura meticolosa con cui Accardi rappresenta opere di artisti più che noti, si oppone alla pennellata vibrante con cui rappresenta ad esempio la livrea di un volatile, come a sottolinearne la surreale situazione.
Torniamo alla figura dello struzzo. Si può certamente dire che non sia citato frequentemente tra gli animali preferiti dei bambini o adulti, e difficilmente verrà definito elegante o simpatico. Si tratta di un essere dai colori spenti e quel suo sguardo stolto nasconde sempre un’imminente beccata.
Perché Accardi lo inserisce nelle sue opere? L’uomo, se rappresentato da Accardi, è sempre disinteressato all’opera e ha uno sguardo perennemente assente mentre, al contrario, il nostro struzzo è proprio il più attento. È un personaggio attivo all’interno del quadro, corre, lo rovina beccandolo, insomma interagisce con l’arte in modo inconsueto. Non mantiene quella distanza di sicurezza che l’osservatore deve rispettare quando si ammirano le opere. Non a caso lo struzzo è accompagnato da coloro che più vengono attrattati da personalità crudeli, ossia i minions.
L’uomo è incurante, mantiene le distanze a tal punto da disinteressarsene, l’animale invece è in contatto con l’opera a tal punto da rovinarla.
Prendiamo ad esempio l’opera qui sopra. Il nostro artista riproduce l’opera di Velasquez in modo fedele, dimostrando inoltre le sue ottime qualità tecniche. Vediamo però che la tela è rovinata sulla guancia, si nota infatti una “ferita” procurata da una beccata. In fin dei conti si può dire che qui Accardi abbia proposto una nuova interpretazione di quei classici che ormai sembrano invisibili all’occhio umano.
Meglio uno spettatore passivo o uno dirompente e irruente? Meglio un’opera perfetta ma non osservata o una imperfetta rielaborazione osservata?
Lo struzzo è paragonabile a un delinquente che si aggira per la città rovinando la bellezza oppure a un ragazzo pieno di vitalità, voglioso di cambiamento, ma ancora un po’ troppo goffo?
Queste sono solo alcune delle innumerevoli domande suscitate dall’esposizione, vi invito a trovare una risposta personale. Non vi resta che visitare la mostra.
Angelo Accardi nasce a Sapri (Salerno) nel 1964. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli, periodo in cui realizza opere di matrice astratta. Agli inizi degli anni Novanta apre uno studio a Sapri ed inizia la ricerca sulla figurazione a sfondo sociale con le collezioni Human Collection e Misplaced, che diventa la sua cifra stilistica; nello stesso periodo è presente in gallerie prestigiose italiane ed estere. Il ciclo Human Collection, atmosfere ovattate dove le figure sono velate da una patina di umidità, segna un passaggio fondamentale del suo percorso artistico e sono esposte per la prima volta a Vancouver. Successivamente 15 tele sono esposte in una mostra itinerante a Firenze, Innsbruck, Barcellona e Budapest. Nel 2006 partecipa a Shanghai a “Galleria Italia”.
Nel 2008 partecipa a importanti iniziative artistiche e le sue opere iniziano a essere apprezzate in Italia e all’estero. Nel 2011 lo storico dell’arte Marco Vallora lo seleziona per la 54a Biennale di Venezia. Successivamente seguono numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero (Canada, Germania, Spagna) e ad oggi le sue opere sono trattate da gallerie nazionali e internazionali situate in città importanti come Ginevra, Londra, Lugano, New York e Miami. Vive e lavora a Sapri.
Coordinate mostra
Titolo Angelo Accardi. Lost and found
A cura di Mimmo Di Marzio
Sede VS Arte, via Appiani 1 – 20121 Milano
Date 22 settembre – 4 novembre 2017
Orari dal martedì al sabato 15.30 – 19.30
Ingresso libero
Immagine : Angelo Accardi, Blend, 2017, tecnica mista su tela, cm 50×70
Fonti testo: Catalogo Angelo Accardi. Lost and Found + comunicato stampa fornito dalla galleria VS ARTE
Fonti immagini: offerte dalla galleria VS ARTE
Un commento su “Un semplice struzzo o qualcosa di più? Angelo Accardi a Milano”
Viviamo in un tempo, dove non basta più, essere un Artista di grande talento!
Per questo le “stranezze “, tipo…struzzo .
Mezzo per attirare l’attenzione !