Glenn Cooper: spesso questo nome viene associato ad alcuni titoli noti quali “La biblioteca dei morti”, “Il libro delle anime”, “La mappa del destino” e molti altri ancora. Prima delle vacanze estive entrai in una libreria per acquistare un libro destinato a mio fratello – libro che devo ancora leggere e di cui mi sfugge il titolo. Casualmente, girovagando fra gli scaffali, mi imbattei in quest’opera: Dannati. Nel portafoglio non avevo molto denaro, ma abbastanza per comperare i due volumi. Fu un bene? Io credo di sì. Era la prima volta che mi appropinquavo a leggere una delle sue opere, pertanto il suo stile era a me sconosciuto così come la creatività con cui genera i vari intrecci o i protagonisti, per questo è possibile che, una volta letto libri come “La biblioteca dei morti” – opera rinomata e recensita nel migliore dei modi – io possa cambiare completamente opinione. L’idea originaria dell’autore non è affatto male, anche se – lo devo ammettere – qualche difetto è presente.
La lettura è scorrevole e la trama abbastanza semplice: durante un esperimento, la dottoressa Emily Loughty scompare misteriosamente e al suo posto appare un uomo dall’aspetto putrido accompagnato da un odore sgradevole. Il nuovo arrivato, in fuga per le successive quattrocento pagine, si scoprirà essere un killer di mezzo secolo prima. In laboratorio, il pubblico rimane sbalordito dall’accaduto e John Camp – responsabile della sicurezza e amante della sopracitata scienziata – si offre volontario per ripetere l’esperimento sperando di giungere nel posto esatto in cui è stata scaraventata Emily qualche attimo prima.
Grazie ad un secondo personaggio arrivato sulla Terra dopo il trasferimento di John Camp, si scoprirà che questi derivano da un luogo freddo e inospitale, un luogo chiamato da loro “Oltre”, ma conosciuto da noi comuni mortali come “Inferno”.
L’Inferno si presenta esattamente come la Terra: gli stessi oceani, gli stessi paesi, ma un clima morale completamente ridimensionato. Gli abitanti di questa terra maledetta saranno coloro che in vita avranno commesso un omicidio, tralasciando però il motivo che li ha spinti a quel fatidico e orribile gesto. Questo posto non sarà la meta per i soldati e i militari in quanto essi, essendo in un campo di battaglia, sono obbligati a uccidere al fine di preservare la loro vita. In questa particolare occasione, una perplessità sorge spontanea: com’è possibile che l’Inferno sia destinato esclusivamente agli omicidi e non a persone malvagie che si sono astenute da questo gesto? Com’è possibile che una donna che uccida per evitare di essere violentata da uno spregevole maniaco, venga esiliata in quel mondo terrificante e il presunto stupratore la faccia franca? Forse, in questo caso, la questione doveva essere leggermente curata su alcuni punti, ma continuiamo.
Le avventure di John Camp per raggiungere la sua amata saranno movimentate grazie all’incontro con personaggi storici – personaggi completamente ridimensionati dall’autore. Anche in questo caso credo che una tale traslazione possa portare il lettore – se mal istruito – a false credenze. Si parla di Robespierre, Enrico VII, Cesare Borgia, Macchiavelli, Hitler e di molti altri, ma talvolta vengono mal interpretate le gesta che questi hanno compiuto. La presenza di determinati personaggi storici all’Inferno testimonia un loro presunto assassinio e sicuramente per alcuni non ci sono dubbi al riguardo, ma non metterei la mano sul fuoco per ognuno di essi.
Una cosa è certa: l’ambizione di Glenn Cooper si percepisce dal tentativo di creare un nuovo Aldilà, un Oltre alternativo distaccato completamente dalla classica visione dantesca che è presente nella mente di tutti noi, ma una migliore rielaborazione dell’intreccio iniziale sarebbe stato più apprezzato e avrebbe certamente eliminato alcune incoerenze presenti nel testo.
Fonti: http://thelivingnews.it/viaggio-nellinferno-di-glenn-cooper-alla-scoperta-dei-suoi-dannati/
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