In occasione del 23 settembre scorso sono state organizzate in alcune città italiane, come Varese e Padova, manifestazioni per la Giornata della Visibilità Bisessuale. Questo tipo di eventi è meno discusso e meno osteggiato rispetto ai corrispettivi Gay Pride. Ma perché questa differenza tra le iniziative a tema gay e lesbico, e quelle a tema bisessuale?
Nonostante tutti e tre i termini appartengano alla sempre più particolareggiata sigla LGBTQIA+, e di conseguenza alla comunità annessa – composta da lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali e alleati, ma che non si esaurisce qui – nelle società attuali è possibile osservare un diverso atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti di quelli che possiamo definire i tre macro-orientamenti sessuali: eterosessuale, omosessuale e bisessuale.
Inutile soffermarsi sul primo, universalmente riconosciuto e praticato senza particolari problemi, incoraggiato al fine di perpetuare la specie umana. Il secondo, invece, è stato considerato malattia mentale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fino al 1990. Attualmente, tramite l’informazione e i movimenti dei diritti civili, l’omofobia sta gradualmente diminuendo. Il terzo è quello più inclusivo ma al contempo criticato.
La doppia discriminazione sta proprio in questo: l’individuo bisessuale si ritrova ad essere guardato con diffidenza dalla comunità eterosessuale, facendo parte di quella omosessuale, e viceversa. Quello bisessuale viene considerato niente più che uno stato di cambiamento, per passare dall’eterosessualità all’omosessualità, e non un orientamento con dignità propria. La discriminazione da parte di eterosessuali ed omosessuali viene anche sottolineata da uno studio inglese, promosso dall’associazione LGBT Stonewall. In esso è possibile notare che il mobbing sul posto di lavoro renda i bisessuali vittime due volte. Da questa ricerca è stato anche prodotto un testo, Bisexual people in workplace, dove l’associazione Stonewall propone dei cambiamenti da attuare alle policy aziendali, con l’obiettivo di migliorare i rapporti interpersonali ed estinguere la bifobia.
Alcuni dei comportamenti che Stonewall denuncia sono:
- Utilizzare le credenze religiose per giustificare un cattivo trattamento nei confronti dei colleghi bisessuali;
- Fare ad un collega bisessuale domande invadenti sulla sua vita privata;
- Credere che solo perché bisessuale una persona sia meno competente nel suo lavoro;
- Escludere un collega dalle attività, anche eventi omosessuali, solo perché bisessuale.
Essendo la comunità bisessuale doppiamente discriminata ed inevitabilmente in minoranza rispetto alle altre, non stupisce l’idea che un evento come quello celebrato ogni 23 settembre dal 1999, per quanto sostenuto da associazioni come Arcigay e Bi Visibility Day Padova, non riscontri lo stesso successo di un Gay Pride. Nei prossimi anni si prospetta al movimento bisessuale la stessa emancipazione che è avvenuta e che sta avvenendo in quello omosessuale.
Fonti: www.bivisibilitydaypadova.it
www.bisessualitaliani.blogspot.it
Immagini: www.pinterest.com