LA PAROLA NELL’ARTE: LA SCRITTURA NELL’ARTE DEL 900 AL MART DI ROVERETO

Dal 10 Novembre 2007 al 6 Aprile 2008, il Mart (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto) ha ospitato l’innovativa esposizione dal titolo: La parola nell’arte. Ricerche d’avanguardia nel ‘900. Dal futurismo a oggi attraverso le collezioni del Mart. Lo scopo è quello di analizzare l’interessante rapporto presente tra la parola e l’immagine, tema innovativo, attuale e appassionante.

La mostra, costituita da undici sezioni, si sviluppa seguendo un percorso che unisce sia l’elemento tematico che quello cronologico nell’arco di un intero secolo. L’approccio iniziale viene conferito dal lavoro dei futuristi, iniziatori soprattutto in campo teorico dell’elemento della scrittura e della potenza ad essa attribuita; successivamente seguono il dadaismo e il surrealismo, gli anni Sessanta e Settanta, fino a giungere alle soglie della contemporaneità con la presenza di noti artisti e anche di figure molto giovani.

Oltre alla tematica nuova e affascinante scelta dal Mart, anche la modalità espositiva e di selezione delle opere si è rivelata di grande successo. Infatti, nell’ampio spazio espositivo, si susseguono dipinti, disegni, collage, installazioni anche di notevoli dimensioni, libri d’artista e manifesti, così da condurre il visitatore in un viaggio lungo tutto il Novecento in cui la parola si pone come essenza fondamentale.

Tra le oltre 800 opere presenti, provenienti sia dalle collezioni del Mart che da grandi musei e collezioni internazionali, sono degne di nota: Gli uomini di Umberto Boccioni, una delle prime testimonianze della fortunata unione tra pittura e scrittura e primo bozzetto per La città che sale, i collage di Gino Severini, Carlo Carrà e Ardengo Soffici, opere a stampa come l’Imbullonato di Fortunato Depero e Les mots en liberté futuristes di Filippo Tommaso Marinetti. Per quanto concerne le opere della sezione dadaista e surrealista si segnala la Boîte en valise (scatola in una valigia) di Marcel Duchamp, seguita da lavori di Raoul Hausmann, Francis Picabia, Man Ray.

Come già accennato, dopo la parte iniziale sulle avanguardie storiche seguono le opere dedicate agli anni Sessanta e Settanta, anni cruciali soprattutto in Italia per la Poesia Visiva, ossia quella fusione di poesia e di immagine che successivamente è stata denominata verbo-visuale. Tra i grandi nomi di questa sezione ricordiamo Ketty la Rocca, Corrado D’Ottavi e soprattutto Lamberto Pignotti.

Per quanto riguarda gli artisti della seconda metà del Novecento, è di grande rilevanza l’inserimento dei libri-oggetto del gruppo Fluxus, che con la sua particolare componente anti-commerciale e anti-artistica conducono il visitatore fino alle soglie del XXI secolo, dove si distingue in primo luogo Vibeke Tandberg.

Nonostante siano trascorsi ormai quasi dieci anni dall’inaugurazione di questa mostra è tutt’oggi di enorme rilevanza a causa dell’approccio assolutamente innovativo da parte del Mart nel dedicare i propri spazi ad una tematica che fino a poco tempo prima veniva poco analizzata; il museo, grazie a questa brillante e coraggiosa iniziativa, ha dato il via a studi approfonditi sull’argomento della parola nel campo artistico, ed è riuscito a far riflettere il visitatore sull’importanza del connubio scrittura-arte attraverso tutto l’arco del Novecento e con molteplici approcci artistici.

 

Credits:

fonti: www.mart.trento.it, Questo Trentino, mensile di informazione e approfondimento: articolo di Duccio Dogheria del 7 Dicembre 2007 https://www.questotrentino.it/articolo/10936/la_parola_nell_arte.htm  

Lezioni universitarie tenute da Giorgio Zanchetti, membro del comitato curatoriale della mostra

foto: copertina

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