Temute e odiate per la sola arma di difesa che possiedono, così piccole eppure in grado di terrorizzare l’intero genere umano. Un ronzio al sapore di minaccia, occhi piccoli e neri che scrutano e incutono paura, pronti a decollare sul nostro balcone alla ricerca del luogo più accogliente: le api. Eppure, l’insieme di queste caratteristiche ostili e riprovevoli oscurano l’importanza di questi minuscoli insetti, i quali, attraverso un lavoro fondato sulla collaborazione e partecipazione, contribuiscono al benessere complessivo della popolazione. Una cooperativa che purtroppo, a causa degli interventi aggressivi da parte di enti non specializzati né informati sulla tutela dell’ambiente, cambiamento climatico e parassiti esteri, sta subendo una progressiva e veloce perdita, tale da incidere in modo determinante sull’economia mondiale.
Ad affrontare questo delicato e vitale tema è la rivista Altreconomia, ricorrendo al parere di esperti del settore, come Ilaria Rilievo, giovanissima apicoltrice dell’altovicentino. E’ proprio Ilaria ha ricordare la necessità reciproca tra api e piante: un aiuto fondamentale per la riproduzione. Un’intensa eclissi di questi insetti, come sopra abbiamo ricordato, sta già incidendo in maniera determinante sull’economia mondiale, come sottolinea il Consorzio nazionale apicoltori, il quale non tarda a evidenziare un calo del 20-50% del numero di sciami in Europa. L’effetto più evidente di questo crollo è l’economia mondiale stimata a 265 miliardi all’anno, la quale non è la sola conseguenza di questo fenomeno allarmante. Al contrario, i risultati sono molto più inquietanti: 1/3 degli alimenti dipende dall’opera impollinatrice. In altre parole “il 90% della produzione di cibo dipenda da 100 specie vegetali, di queste, 70 esistono grazie all’impollinazione effettuata dalle api”. Dunque, risulta essenziale vietare l’uso di sostanze chimiche.
Per poter ricominciare a far danzare le api è importante coinvolgere la comunità ripartendo dai più piccoli. A Perugia, infatti, è stata creata (in collaborazione con il corpo Forestale) la prima “autostrada delle api”, un corridoio verde curato dai bambini delle scuole primarie e secondarie di Panicale e Paciano. Una danza da difendere, delicata e leggiadra come i movimenti, ma allo stesso tempo energica e vigorosa. Un vortice prezioso e colorato come la biodiversità che questa “festa danzante” tutela e protegge. Forse, d’ora in poi, guarderemo alle api con occhi diversi.
Fonti: Numero 195 di Altreconomia di luglio-agosto 2017
Crediti immagini: Immagine 1, Immagine 2, Immagine 3 (dell’autrice), Immagine 4