Oggi più che mai si cerca di essere chiari e comunicabili in un mondo dove la comunicazione cambia quanto il tempo atmosferico si modifica, in un tempo dove si è sempre più distratti ed alla ricerca di informazioni veloci, qui ed ora. La scrittura sul web, ad esempio, si sta evolvendo sempre maggiormente prediligendo scritture più marcate, incisive e sintetiche, in modo da essere comode all’occhio veloce del fruitore.
Non si può iniziare a scrivere e portare a termine in modo efficace qualsiasi buon obiettivo senza una scrittura adeguata; ma senza soprattutto il saper delineare per ogni tipo di esigenza narrativa la scrittura stessa più indicata ed opportuna. Basti solo pensare ad addentrarsi all’interno della stessa architettura del nostro progetto narrativo, togliere i refusi che non fanno “respirare il cuore” ed abbandonarsi al nostro io narrativo. Davanti al nostro testo dobbiamo essere consapevoli del processo di scrittura, abbiamo appunto tre fasi diverse che lo compongono: 1. il progetto, stimolatore dell’emisfero dentro del cervello, luogo della creatività e fonte di ogni fantasia… 2. La scrittura libera, momento in cui non si pensa alla ortografia ed alla grammatica confluendo poi in una bozza grezza… 3. La revisione, il luogo della qualità, il luogo dove correggiamo il nostro testo, curandone la forma e l’aspetto esteriore.
Per comunicare davvero bisogna in qualsiasi ambito riuscire a farsi capire. Qualsiasi articolista o scrittore, che sia nell’emisfero della poesia o della narrativa, ha il compito più difficile: vivere vite altrui. Questa è la scrittura: la comunicabilità. Soprattutto essere comunicabili implica un processo simpatetico tale da riuscire ad immedesimarsi totalmente nell’obiettivo che vediamo nei nostri occhi; che sia un comune cittadino, un ragazzo appassionato di motociclismo, una mamma. Bisogna saper cambiare ed essere in grado di adattarsi. Occorre scrivere in modo chiaro, togliere gli abbellimenti non necessari e le ridondanze: in questo modo otterremo un testo asciutto e nitido. Si deve prediligere una forma attiva che è più diretta di una forma verbale passiva, cercare di evitare di allungare troppo le frasi con aggettivi che sicuramente non saranno quelli a rimanere nella mente del lettore.
Bisogna ancora essere più semplici di quanto si crede, coscienti che il lettore sa sicuramente molto meno di ciò che sta leggendo nell’ articolo. In conclusione, in una scrittura che funziona è essenziale essere –reader focused– ossia totalmente orientati al destinatario che non è altro che la persona in carne ed ossa. Prima di scrivere qualsiasi testo dovremmo porci alcune domande: “con chi sto parlando?” “che bisogni ha il mio fruitore?” “esattamente che cosa occorre che lui sappia con più urgenza di altro?”
Fonti: comunicare il libro, Silvia Frattini
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