Chelsea Manning, da WikiLeaks a Vogue

Spiaggia, mare, cielo e un costume vintage rosso: così Chelsea Elizabeth Manning (29) viene pubblicata sulla copertina del numero di settembre di Vogue. A scattare la foto è la celebre Annie Leibovitz, già in passato nota per aver fotografato personaggi pubblici del calibro di Barack Obama, John Lennon, Michael Jackson e sua maestà Queen Elizabeth II.  “Chelsea Manning ha cambiato il corso della Storia. Ora si sta concentrando su se stessa”: così recita il titolo di copertina.

Se il nome vi dice qualcosa, ci pensiamo noi a rinfrescarvi la memoria: nel 2013 fu condannata a 35 anni di carcere per aver condiviso con Julian Assange, capo dell’organizzazione (hacker) WikiLeaks, migliaia di dati ed informazioni riservati riguardanti tattiche ed operazioni dell’esercito americano. Fu graziata dall’ex presidente degli USA Barack Obama, il quale le ha commutato la sentenza e concesso la libertà il 17 Gennaio 2017 – poi ufficialmente scarcerata il 17 Maggio. Il tempo passato in carcere ha provocato polemiche ed accesi dibattiti tra l’opinione pubblica americana: la Manning, prima ancora di aver avuto un giusto processo, venne detenuta in condizioni pietose e al limite della tortura, tanto che nel Marzo 2011 l’allora portavoce del dipartimento di stato americano PJ Crowley denunciò il trattamento riservatole, azione condivisa in seguito da più di 250 esperti di legge. Questa esperienza la candidò al premio Nobel per la Pace per ben tre volte, rispettivamente nel 2011, 2012 e 2014.

Chelsea Manning alla sfilata Pride 2017 di New York

Ancora qualche dubbio? Entriamo nei dettagli: la Manning nasce come Bradley Edward, analista dell’intelligence dell’esercito degli Stati Uniti d’America. È infatti il primo caso della storia in cui un soldato, ancora detenuto, ha avuto la possibilità di cambiare sesso e di iniziare le terapie ormonali, dopo aver attirato l’attenzione e assicurato la serietà delle sue intenzioni con scioperi della fame e due tentati suicidi.

Alla fine, Manning è riuscita ad avere il corpo corrispondente al genere cui si è sempre sentita di appartenere e ora combatte una battaglia per il riconoscimento dei diritti delle persone transgender appartenenti all’esercito americano e che, recentemente, sono stati i protagonisti di una chiusura in toto e una condanna ufficiale da parte del nuovo presidente USA, Donald Trump, il quale è stato denunciato insieme altri funzionari di alte cariche di Washington da cinque soldati transessuali, dopo che via Twitter aveva così proclamato:

Dopo un consulto con i miei Generali ed esperti militari, vi informiamo che il Governo degli Stati Uniti d’America non accetterà o permetterà che individui transgender prestino servizio nell’Esercito Militare americano in qualsiasi reparto. I nostri militari devono rimanere concentrati su una vittoria decisiva e schiacciante e non possono sopportare il peso di enormi costi medici e dei disagi che implicherebbero i transessuali nell’esercito. Grazie.

 

Chelsea Manning non è la prima donna transgender a comparire sulla copertina di Vogue: prima di lei, già la modella Valentina Sampaio aveva posato per l’edizione francese e aveva destato scalpore tra le passerelle, dove gli standard di bellezza sono sempre più costretti ad affrontare, confrontarsi ed accettare la bellezza in tutte le sue forme e apparizioni. La comunità LGBT forse non sarà in guerra, sicuramente non ha paura di combattere.

Valentina Sampaio per Vogue

FONTI:

Immagini: Twitter, Vogue, Pinterest, Instagram

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.