L’arte a portata di mano: quando a parlarci dei quadri è un’ app

Smartify: è questo il nome dell’app, disponibile sia per Android sia per iOS che, attraverso lo smartphone, è in grado di riconoscere autore, titolo, data e dimensioni di un quadro e che non può non ricordare l’utilità di Shazam con la musica.

Love visiting art galleries but hate not knowing the stories behind the artworks?

Wish you could carry your favourite art with you, and show your collection to friends?

Queste le prime righe di presentazione sul sito web dell’app, che prosegue spiegando come, attraverso la fotocamera si possano scannerizzare le opere d’arte o loro riproduzioni che, grazie ad algoritmi vengono riconosciute.

Incuriosita da questa app, che potrebbe rivelarsi la sostituta di opuscoli e guide cartacee, decido di scaricarla e provarla in prima persona.

Innanzitutto è possibile selezionare una lingua a scelta (tra le varie opzioni figura anche l’italiano).

Segue una piccola guida: Smartify, grazie alla scannerizzazione delle opere, migliora le conoscenze sull’arte, permette di salvare le opere cercate e creare, così, una galleria personale. L’applicazione permette di registrarsi, ma si tratta di un passaggio opzionale, potendola utilizzare sia come ospite sia come utente. Da ricerche precedenti, vengo a conoscenza che l’app funziona solo con le opere contenute nel database, ossia quelle ospitate dai musei partner. Tra questi il Rijksmuseum di Amsterdam, il Laguna Art Museum di Los Angeles e la Royal Academy of Arts di Londra. Decido di scannerizzare, da una riproduzione, “La ronda di notte” di Rembrandt esposta ad Amsterdam.

In ordine compaiono la foto del quadro, il nome completo dell’autore (da qui una freccia rimanda alla sua biografia), il titolo, la tecnica pittorica, la dimensione della tela e la data. Segue una spiegazione dell’opera, ma… la scelta della lingua si è rivelata un optional non particolarmente utile: le informazioni vengono date in inglese. Salvo l’opera e la ritrovo nella sezione “collezione” del menù. Ed è proprio nel menù che si può scorrere l’elenco dei musei partner: dodici musei e, tra tutti quelli che il Bel Paese può annoverare, è presente solo il Museo San Donato, a Siena. Una guida (in italiano, questa volta) spiega la storia del museo, fornendo indirizzo, recapito telefonico e sito web. In coda vengono proposte tutte le opere esposte. Per curiosità provo a scannerizzare anche quadri che non dovrebbero essere presenti nel catalogo dell’app e, con piacevole sorpresa, riesco a trovare “La Gioconda”, mentre lo scan non funziona né con la “Nascita di Venere” né con la “Primavera”, entrambe di Botticelli.

Sicuramente rivoluzionaria, quest’app risulta poco funzionale per l’esiguo numero di opere presenti nel database. Da provare se ci si reca in uno dei musei partner e da usare come piccola e divertente guida per scoprire qualcosa in più anche riguardo agli artisti. Un modo alternativo per diffondere la cultura e far sì che anche l’arte diventi alla portata di tutti, con un semplice tap.

Credist:

Fonti: http://smartify.org.uk/

Foto: copertina

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