*ALLERTA SPOILER ELEVATA: LEGGERE A PROPRIO RISCHIO E PERICOLO*
Il terzo ed ultimo episodio della saga-prequel dedicata al Pianeta delle Scimmie – ricordi? Ne avevamo parlato qui – si presenta a tutti gli effetti come il migliore in assoluto.
Ambientato dodici anni dopo la diffusione del virus ALZ-112, che ha causato la morte di quasi tutti gli umani e la progressiva evoluzione delle scimmie in creature intelligenti, War ripercorre le vicende successive alla ribellione della scimmia Koba contro gli umani.
Cesare (Andy Serkis), nuovamente capo della sua tribù, sfugge da mesi alle imboscate dei militari umani, nascondendosi nella foresta; le incursioni dei Marines si fanno più ardite e alcune scimmie, ancora leali a Koba, collaborano con gli uomini per sterminare i primati.
Il colonnello McCullough (Woody Harrelson) guida gli umani superstiti in una furiosa caccia a Cesare senza ottenere risultati. Solo quando un gorilla albino chiamato Winter decide di tradire il suo capo, i soldati trovano il rifugio della tribù e lo assaltano. Nello scontro rimangono uccisi la moglie e il figlio maggiore di Cesare, che spinto dalla vendetta, decide di partire alla ricerca del Colonnello e dei suoi uomini per ucciderli, mentre il resto della tribù cerca una nuova casa oltre alle montagne.
Accompagnato dai suoi fidati Maurice, Rocket, Luca e dal suo secondo figlio Cornelius, Cesare vaga per giorni nelle terre desolate, scoprendo ciò che è accaduto agli umani in quegli anni. La regressione mentale causata da virus li ha resi creature semplici e poco intelligenti, quasi primitive. Giunti alla base militare, Cesare e i suoi compagni vengono catturati dagli umani e da alcune scimmie traditrici, e costrette a lavorare ad un muro che difenderà la base da un imminente attacco.
Il Colonnello interroga Cesare, spiegando i motivi della sua politica estremista verso scimmie e umani indiscriminatamente: nella sua follia, è convinto che l’eliminazione di qualunque forma di infezione vada estirpata alla radice. Gli rivela anche che l’attacco imminente è portato avanti da altri umani, convinti che il Colonnello sia impazzito e decisi a fermarlo ad ogni costo.
Quando l’assalto ha inizio, Cesare decide di approfittare del caos per liberare le altre scimmie prigioniere e riportarle a casa. Lo scontro è tremendo e brutale: umani contro umani, scimmie contro scimmie e scimmie contro umani. Con l’aiuto di alcuni soldati, Cesare riesce tuttavia a far saltare in aria la base facendo detonare una stazione di servizio, ma viene ferito gravemente da una freccia.
La battaglia sembra volgere al termine: il Colonnello, rimasto a sua volta infettato, chiede a Cesare una pietà che gli viene negata ed è costretto ad uccidersi; gli umani ribelli acclamano Cesare e le scimmie sopravvissute, ma all’improvviso una slavina si stacca dal monte e sommerge la valle, uccidendo tutti gli umani. Soltanto Cesare e i suoi compagni riescono a sopravvivere arrampicandosi sugli altri.
Ricongiuntosi con la sua tribù, Cesare muore per le ferite tra le braccia del suo consigliere Maurice a cui rivolge parole di conforto:
“Scimmie saranno sempre forti, con o senza di me”
E a cui Maurice risponde
“Figli sapranno cosa ha fatto padre, cosa ha fatto Cesare”.
La guerra volge al termine. Gli umani, nella loro scelleratezza, hanno compiuto l’ultimo gesto estremo solo per finire annientati e ritornare in uno stato primitivo assoluto (venendo successivamente assoggettati). La tribù di Cesare si unisce ad altri gruppi di scimmie e iniziano a ricostruire le loro vite in pace.
E’ un chiaro richiamo al primissimo film “Il pianeta delle scimmie” dell’anno 1968.
War, così come altri film del genere quali Logan, è un addio amaro. Abbiamo seguito Cesare fin dalla sua nascita nell’Odissea che lo ha portato dapprima ad essere leader della sua specie, poi padre amorevole e infine guerriero vendicativo. Il saluto ad un personaggio tanto profondo non è facile, specie dopo tutti gli eventi e le evoluzioni mentali che ha attraversato. La sua mentalità è di fatto spinta da tre elementi fondamentali quanto semplici: voglia di sopravvivere, amore e vendetta; non c’è niente di più umano da inserire in un primate intelligente. Incarna esattamente i sentimenti alla base di una società evoluta, quale è diventata quella delle scimmie.
War è un film struggente che vi terrà attaccati allo schermo dal primo all’ultimo momento e che vi farà riflettere su un messaggio molto chiaro, che traspare dall’inizio alla fine: l’animale più pericoloso al mondo, anche nella fantascienza, rimane l’uomo.
Fonti:
visione diretta, commento personale
Immagini:
Ars Technica (copertina), Vox (prima immagine), Empire (seconda immagine)