La sua produzione ha richiesto più tempo del previsto e quindi l’uscita è stata rimandata per due volte (per la gioia dei fan), ma finalmente i Coldplay hanno rilasciato il loro EP Kaleidoscope che costituisce l’appendice conclusiva del loro ultimo album A Head Full of Dreams.
L’EP contiene in tutto 5 tracce e come dichiarato da Jonny Buckland e Chris Martin in un’intervista a Radio 105 permette di capire meglio l’album da cui deriva, “come l’ultimo film di Star Wars, colma un po’ di vuoti”. In effetti l’atmosfera di positività e speranza è la stessa, anche se questo lavoro sembra in un certo senso più impegnato di quello precedente. Ogni brano ha una sua essenza precisa e non mancano, ancora una volta, le collaborazioni che per i Coldplay sembrano ormai diventate quasi un’abitudine.
All I Can Think About Is You è la traccia d’apertura ed è caratterizzata dal ritmo molto deciso dato soprattutto dal basso nella prima parte, mentre la seconda è costituita da un crescendo al pianoforte con una melodia che ricorda vagamente quella di vari brani dei Coldplay, tra cui Atlas, Paradise e Clocks. Nella parte finale spicca invece la chitarra di Jonny Buckland, prima della chiusura ad effetto che imita quella di Birds con la frase “love is the only thing left that’s true” e tutti gli strumenti che tacciono in contemporanea. La struttura del brano, infine, ricorda quella di Moving To Mars, brano rilasciato nel 2011 come b-side della più nota Every Teardrop Is A Waterfall.
A seguire troviamo Miracles (Someone Special) collaborazione con il rapper Big Sean che ha fatto il suo debutto ufficiale a Milano il 4 luglio scorso. Si tratta di una canzone dal ritmo molto coinvolgente e dal testo ricco di riferimenti a grandi del passato (tra cui Muhammad Ali, Mahatma Gandhi, Nelson Mandela). È un brano che vuole spingere chi lo ascolta ad avere più fiducia nelle proprie capacità e a non smettere di impegnarsi per raggiungere i propri sogni. Quello del “non mollare mai” è un tema ricorrente nelle canzoni dei Coldplay e in questo caso assume la forma di un discorso fatto da un padre al proprio figlio per convincerlo a credere in se stesso: “you could be someone special”.
La terza traccia è A L I E N S scritta e prodotta in collaborazione con Brian Eno con cui i Coldplay avevano già collaborato nella creazione degli album Viva La Vida e Mylo Xyloto. A ben guardare, in effetti, la canzone sembra essere nata proprio in quel periodo in quanto è possibile sentirla in sottofondo durante un frangente di un documentario sulla band girato nel 2009 per The South Bank Show. Genesi a parte, il brano si caratterizza per lo stile sperimentale che ricorda in parte i Radiohead (il tempo 5/4 e i suoni elettronici) e per il testo che è un riferimento neanche troppo velato all’attualità e alla questione migranti: “we just want to get home again”. I proventi di questa canzone, infatti, vanno interamente alla ONG MOAS che si occupa di salvataggi nel Mediterraneo.
Subito dopo troviamo Something Just Like This – Tokyo Remix ovvero una versione live della collaborazione con i The Chainsmokers registrata durante un concerto a Tokyo lo scorso 19 aprile. Per questo brano è stato girato anche un video con protagonista il piccolo Isak (il bambino vestito da supereroe presente sulla cover del singolo) durante il concerto di Monaco del 6 giugno, nella clip sono inclusi anche spezzoni di esibizioni dei Coldplay e del duo di DJ in varie parti del globo.
Il brano di chiusura Hypnotised – EP Mix si distingue dalla versione precedentemente uscita per via della breve intro iniziale. È una canzone piuttosto lenta, rilassante, in cui emerge soprattutto il pianoforte prima dell’assolo di chitarra. Il significato si collega vagamente con quello della prima traccia: se là il cantante non poteva far altro che pensare alla persona da lui amata, qui è letteralmente ipnotizzato da lei al punto da provare una felicità assoluta che si riflette nella melodia. Significativo come l’ultima frase sia “it was dark, now it’s sunrise”, a testimoniare che il brutto periodo coincidente con la fine della precedente relazione e l’album Ghost Stories sia definitivamente alle spalle.
A detta dei Coldplay con questo EP si chiude una saga e ne inizia un’altra e in effetti in questo lavoro sembrano essere raccolte un po’ tutte le ere finora vissute dalla band britannica. Non è ancora ben chiara, forse neanche a loro, la direzione che i prossimi album prenderanno, ma di sicuro varrà la pena aspettare.
Fonti: rollingstone, 105