Iniziamo con una domanda: che cos’è la tecnologia? Una grande evoluzione, certo, una della più significative e importanti, che ha rivoluzionato il campo lavorativo, comunicativo e relazionale. Insomma, una crescita che ha interessato le nostre vite, fino a condizionarle e governarle. Diversi studi sono stati svolti per poter affrontare e approfondire questa questione, la quale, in seguito molteplici test e analisi, si è rivelata essere una vera e propria malattia, riconosciuta come tale da medici di tutto il mondo: la cyber-dipendenza, o dipendenza dalla tecnologia.
Nonostante differenze dell’uso legate ad indagini svolte in diversi paesi, ci sono una serie di effetti devastanti che si manifestano nei soggetti affetti da questa forma di dipendenza:
–disagio all’interno dell’aerea sociale, occupazionale e ricreativa, con conseguente perdita delle relazioni interpersonali;
–cambiamenti repentini dell’umore quali ansia, turbamento, depressione, isolamento, agitazione;
–problemi psicologici (perdita del sonno, difficoltà coniugali, ritardi agli appuntamenti mattutini, negligenza);
-progressiva perdita del contatto con la realtà dovuta all’instaurazione di relazioni amorose o amicali puramente virtuali (Cyber-Relational Addiction e Cyber-Sexual Addiction), o tramite l’instaurazione di un’identità fittizia in giochi virtuali e di ruolo (Computer Addiction);
-gravi problemi finanziari per i “Net-Compulsions”, ossia coloro afflitti da una forte dipendenza da giochi d’azzardo, commercio in rete, partecipazione ad aste on-line.
Queste conseguenze allarmanti colpiscono e denotano una personalità con forti problemi e insicurezze nell’esprimere sé stessi e nel creare catene relazionali. Per poter porre un rimedio a tale situazione sono stati creati diversi centri specializzati nel recupero e cura di tutti coloro con difficoltà nello slegarsi da smartphone, tv e tablet. Uno tra questi è il Policlinico Gemelli a Roma, dotato di una sezione qualificata per questo tipo di malattia, che richiede psicologi ed esperti preparati.
In tutto questo trambusto, un primo passo da affrontare da soli è porsi domande sull’autenticità, solidità e verità delle relazioni personali; chiedersi se queste ultime siano fondate e nate su momenti e attimi vissuti insieme o se, al contrario, siano unicamente composte da messaggi virtuali.
Rimanere “off-line” per un po’ di tempo potrebbe farci riscoprire e godere fino in fondo ciò che ci circonda, offrendo la possibilità di riassaporare i profumi di un mondo reale che non necessita di essere pubblicato e condiviso.
Fonti:
- http://www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/dipendente-da-tecnologia-1-3-italiani/ar-BBDNaAn
- http://www.stateofmind.it/2013/07/nuove-dipendenze-comportamentali-la-cyberdipendenza/
- http://www.prontoconsiglio.it/le-nuove-dipendenze-la-cyber-dipendenza-o-dipendenza-da-internet/
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