Il Sonno è un bisogno vitale, come bere e mangiare. Certamente è possibile passare delle notti in bianco, proprio come è possibile saltare dei pasti, ma il rinunciare costantemente a dormire piuttosto che mangiare soltanto cibo spazzatura non può che portare conseguenze negative dal punto di vista della salute.
Dedichiamo il 30% del nostro tempo al dormire, non mancano studi scientifici né cultura materiale a riguardo e l’Italia è uno dei poli mondiali della Medicina in questo campo.
Eppure, per molto tempo e ancora oggi, la mancanza di sonno con le conseguenti occhiaie sono considerate uno status symbol dagli studenti quando, invece, quante ore si studia non importa se va a scapito del riposo perché è solo durante il sonno che il cervello struttura e memorizza.
Una cattiva cultura del sonno è diffusissima anche nel mondo del lavoro: Arianna Huffington, fondatrice del sito omonimo, dopo una crisi da privazione di sonno (che considerava solo tempo sprecato) è letteralmente crollata sulla scrivania e da allora è divenuta testimonial del suo valore.
Nel suo libro “The Sleep Revolution” la manager auspica che questa sia un’epoca di “Rinascimento del Sonno”, ovvero spera che la civiltà contemporanea riconosca il ruolo centrale che il dormire occupa nella vita. Si dice convinta che anche dormendo regolarmente sarebbe riuscita a costruire la sua carriera allo stesso modo, anzi, avrebbe vissuto con più gioia e con molti meno problemi fisici e interpersonali.
Nella sua opera considera che un atto così naturale come quello dell’addormentarsi non dovrebbe costituire nessuna problematica, pertanto non dovrebbe essere necessario ricorrere a terapie o assumere pillole eppure questo nella pratica avviene spesso. Per la scrittrice ciò accade quando si riduce la realtà alle proprie incombenze, quando il vivere si riconduce al fare, all’essere attivi e connessi. Chiaramente a quel punto mettere tutto da parte e chiudere gli occhi diventa complicato. Raccomanda, invece, di considerare il sonno oltre che un momento fisicamente necessario, anche un’opportunità per ritrovare se stessi: una buona dormita serve a rendere meglio sul lavoro ma, soprattutto, a migliorare la nostra qualità di vita.
La riflessione è importante per tutti coloro che non hanno patologie e valutano il riposo come qualcosa di superfluo.
I disturbi del sonno, tuttavia, probabilmente per cause legate all’inquinamento e allo stress, sono in aumento: oltre 9 milioni di italiani soffrono di insonnia cronica, la sindrome delle gambe senza riposo riguarda il 10% della popolazione, mentre il 6% dei bambini presenta fenomeni ricorrenti di sonnambulismo.
Un altro disturbo molto particolare è la cosiddetta Paralisi del Sonno che consiste in un malfunzionamento durante la fase REM, in cui si fanno i sogni più vividi. Può succedere che in quel momento si aprano gli occhi ma senza un conseguente risveglio del tono muscolare. In sostanza ci si ritrova coscienti ma paralizzati. In alcuni casi la combinazione con l’attività onirica può causare allucinazioni e visioni paurose, il terrore infatti si associa a questa condizione, causato dall’iperattività della parte del cervello che regola ansia e paure.
E’ molto meno raro di quello che si possa pensare, infatti il 40% delle persone lo sperimenta almeno una volta nella vita e gli studenti paiono essere una categoria particolarmente esposta, come anche coloro che soffrono di paranoie, ansie e depressione.
Per quanto terrificante la paralisi del sonno generalmente dura pochi minuti e un artista, Nicolas Bruno, ha deciso di ricreare attraverso degli scatti fotografici le spaventose allucinazioni di cui era vittima. Il progetto lo ha portato ad avere fama grazie alle sue foto surreali ma, soprattutto, ad esplorare il suo disturbo aiutandolo a non farsi sopraffare da qualcosa al di fuori del suo controllo.
Prendersi cura di se stessi attraverso un sano riposo non deve essere una dimensione sottovalutata, il sonno è fondamentale e permea ogni aspetto della nostra esistenza.
FONTI
Rivista Dirigente, Maggio 2017, “La Civiltà del Sonno” di Gianluigi Delucca;
ricerca.repubblica.it; www.lastampa.it; http://www.focus.it/scienza/scienze/svegli-in-un-incubo.
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