Mandiamoli in pensione gli addetti alla cultura

Riportiamo alla luce un episodio molto simile ad una barzelletta, m che in realtà dimostra la verità di molti musei italiani.

Nella serata del 19 novembre 2016, con modi e fare tipici di una rapina di banca, dal Museo Civico di Castelvecchio a Verona sono state rubate 17 opere d’arte per un valore che si aggira tra i 10 ed i 15 milioni di euro.

L’unica protezione del museo civico ad al momento della chiusura dell’edificio: una guardia notturna ed una cassiera.

Davvero a quadri di Pisanello, Mantegna, Tintoretto, Bellini o Rubens noi lasciamo a vigilare solamente una guardia?

La risposta è sì.

Ad una partita di calcio abbiamo steward che la seguono senza perdersi una azione dall’inizio alla fine, eppure…

Il furto in questione ha semplicemente reso evidente una situazione di fatto: coloro che gestiscono il nostro patrimonio artistico se ne fregano altamente.

Ma veniamo alle opere. Preferisco mostrarvene alcune in elenco per una questione di efficacia: sicuramente saranno note.

Rimangono però comodi sulle poltrone coloro che il museo lo controllavano e che avrebbero dovuto evitare l’amaro accaduto.

Non può non venirmi alla mente l’invito cantato da Battiato in “Up patriots to arms”: mandiamoli in pensione gli addetti alla cultura!

Una riflessione ci sorge spontanea a questo punto, perché la cultura, l’arte e i beni culturali in Italia vengono sempre o quasi in secondo piano?

Forse al popolo italiano la cultura non interessa? Forse siamo più impegnati a seguire vip e influencer su Instagram che preoccuparci di visitare i vasti, grandi e bellissimi musei e beni culturali del nostro paese?

Italia artistica, italiani amanti del nostro paese, facciamoci sentire!

 

Credits:

fonti: studio da parte dell’autore

foto: www.pinterest.com

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